La Rondine elettrica "atterra" sul mercato

Federico Porrozzi
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In principio fu la supersportiva RRV1. Equipaggiata con motore tradizionale, vantava scelte costruttive innovative (come le parti incollate tra loro con adesivi strutturali) ma anche fasi si realizzazione prettamente artigianale (come telaio e forcellone ricavati dal pieno con fresatrici a controllo numerico). Dopo aver portato a termine la RRV1, con buon successo di critica da parte degli addetti ai lavori, i fratelli Filippo e Marco Nuccitelli, proprietari della Rondine Moto, si sono posti un nuovo obiettivo: puntare su un segmento in rapido sviluppo come quello delle due ruote elettriche. Dopo tre anni di lavoro, è arrivata Elettra: realizzata in due versioni (con ruote stradali da Supermotard e "off road" da Enduro), sarà presentata nella versione definitiva a Francoforte, in occasione del Salone Automekanica in programma a metà settembre. Ancora non è stata decisa una data per la commercializzazione: per ora si sa che  Elettra dovrebbe costare meno di 12.000 euro che al momento del lancio si punterà sul mercato europeo. In particolare su quello, estremamente sensibile riguardo la mobilità alternativa, dei Paesi del Nord. "Nel nostro piccolo, portiamo avanti la battaglia intrapresa da qualche anno riguardo la capacità delle piccolissime imprese italiane a fare artigianato “moderno” fondendo capacità tecnologiche e creatività - dice Filippo Nuccitelli - l’obiettivo è creare interesse intorno alla Elettra, sia per le sue caratteristiche tecniche sia per quelle “sociali” ma non ci fermiamo di certo qui...  dalle nostre scrivanie stanno uscendo “schizzi” molto interessanti per il futuro".
 

Ma com'è fatta, la Rondine elettrica? Per la ciclistica è stato scelto un telaio perimetrale in acciaio, su cui sono montati una forcella all'anteriore e un monoammortizzatore sul posteriore, entrambi regolabili. L'impianto frenante prevede, davanti, un disco da 240 mm mentre dietro lavora un altro singolo da 230 mm. L'aspetto più importante è legato al motore: la Elettra è spinta da un propulsore brushless da 74 volt, capace di sviluppare come potenza massima l'equivalente di 14 cv (per il futuro sono in fase di studio sistemi da 30 e 45 cv) mentre il pacco batterie è a litio polimero della Kokam: è posizionato centralmente, nel telaio e ai lati della moto, al posto dei convogliatori montati sui modelli con motori termici. Il motore e le batterie sfruttano il recupero dell'energia in frenata e per questo motivo la Elettra ha un'autonomia di 80 km e può raggiungere i 100 km/h. Altri dati utili? Pesa 115 kg a secco e si ricarica in 3 ore.

 

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