BMW F800R: facile, anche sotto la pioggia

Federico Porrozzi
5 min

Com'è fatta, quanto costa e che accessori vanta ve l'abbiamo già scritto. Adesso vi raccontiamo come va, la nuova BMW F800R. Anzi, ci proviamo, perché il giorno dell'atteso test su strada con partenza da Cannes e 180 km programmati tra le strade bordo mare della Costa Azzurra e quelle montane del massiccio dell'Esterel, Giove pluvio si è messo in mezzo tra noi e la naked tedesca, privandoci della possibilità di sfruttare in pieno il potenziale della "media" di Casa BMW. I dati forniti dalla filiale italiana erano di tutto rispetto: 3,9 secondi per raggiungere da zero i 100 km/h e 90 cv di potenza massima che però abbiamo dovuto tenere quasi tutti nelle "stalle", accontentandoci di una "gitarella" ridotta a 70 km accompagnati da una temperatura dell'aria vicina allo zero. 

GUIDA PIU' COMODA - La prima cosa che si avverte, salendo in sella, è la differente posizione di guida rispetto alla versione precedente. Meno caricata in avanti, grazie all'avancorsa modificata e alle diverse quote del manubrio e delle pedane, consente di tenere il busto, le gambe e le braccia in modalità più turistica e rilassata. Con il pieno di benzina da 15 litri, percorriamo i primi chilometri tra le strade affacciate sugli scogli rossi della Costa Azzurra, rese scivolose dalla salsedine mischiata all'asfalto bagnato. Durante le curve "marine", si apprezza anche la differente distribuzione dei pesi: da 54% all'anteriore e 46 al posteriore, il rapporto su questa versione è diventato 50-50 anche grazie allo spostamento del motore. Soluzione tecnica che rende facilmente manovrabile anche alle basse velocità una moto da 202 kg di peso. 

 

IL BICILINDRICO NON TRADISCE - Lasciato il litorale, diretti verso i 614 metri di altezza dell'Esterel, la pioggia e il freddo si fanno più intensi ma nonostante tutto, la grana grossa dell'asfalto regala un bel grip agli pneumatici da 120/70 e 180/55. Con un po' più di confidenza con la strada (ma con una soglia di attenzione sempre elevata) cerchiamo di mettere alla frusta per quanto possibile l'ormai affidabile bicilindrico in linea da 798 cc firmato BMW. Il riassunto in tre parole: è sempre lui. Dopo un leggero ma poco fastidioso "on-off" iniziale, si rivela pronto sia ai bassi che agli alti regimi. E' facile da trattare (come tutta la moto, del resto), spinge senza strappi ed è adatto sia a chi ha voglia di avvicinarsi al mondo delle moto sia a chi cerca quel… qualcosa in più. Il lavoro fatto dagli ingegneri sui pistoni e le bielle ha dato i suoi frutti, perché le vibrazioni che arrivano dal bicilindrico sono diminuite sensibilmente rispetto al passato. Le marce dalla prima alla quarta sono più ravvicinate: con asfalto asciutto regalerebbero ancora più divertimento e prontezza nella risposta al comando del gas ma sul bagnato l'ideale è tenere in più possibile quelle alte che, anche grazie alla natura a due cilindri del motore, riescono a garantire una migliore gestione del mezzo. Il telaio doppio trave in alluminio garantisce stabilità come il forcellone bibraccio con monoammortizzatore ma è dalla forcella con i nuovi steli (rovesciati) che arrivano le sensazioni di stabilità migliori: precisa come un orologio svizzero, regala un buon feeling sia in staccata che in percorrenza di curva, sia negli avvallamenti creati dall'asfalto rovinato. 

FRENA, FRENA! - A passare a pieni voti il test sul bagnato è stata anche la frenata, fondamentale in questa situazione di guida. Il disco singolo anteriore da 265 mm è progressivo e mai brusco mentre il doppio anteriore da 320 mm, dotato di nuove pinze ad attacco radiale, è piuttosto deciso e sull'asciutto siamo sicuri che garantirebbe prestazioni quasi da "sportiva". In caso di piccoli errori, comunque, sale in cattedra l'ABS di serie, ora rinnovato e settato per entrare in funzione sono in caso di vera necessità: in parole povere, la guida più "allegra" (in caso di sole e sempre rispettando il codice della strada) non è limitata. A proposito di sicurezza, la F800R che abbiamo guidato era completa del pacchetto Safety: comprendeva, tra gli altri, anche il controllo di stabilità: interviene quando riscontra un divario eccessivo di velocità tra le due ruote, "tagliando" l'alimentazione e evitando quindi spiacevoli high-side. L'abbiamo messo alla prova, inconsapevolmente, sulla vernice scivolosa di un attraversamento pedonale e grazie a questo utile sistema, come si dice in gergo da MotoGp, abbiamo "giocato" il nostro jolly…

Abbigliamento utilizzato per la prova:
Guanti Dainese Druids ST
Casco LS2 FF370.1 Easy Matt Titanium 


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