Motodays Vintage: ritornano gli Anni Settanta

Al padiglione 5 le moto giapponesi, inglesi, tedesche e italiane che hanno fatto la storia di una generazione di appassionati
Motodays Vintage: ritornano gli Anni Settanta
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Ogni anno il padiglione Vintage di Motodays ospita una mostra a tema, e questa è una caratteristica esclusiva del Salone, che organizza lo spazio riservato alle moto storiche in collaborazione con il Moto Club Yesterbike di Roma. 

 

Il “tema” di quest’anno è quello degli Anni Settanta e della “Maxi Rivoluzione” – questo il titolo dell’esposizione – che avvenne in quel periodo. E’ allora che iniziano ad apparire le moto “moderne”. Molti avranno la possibilità in un colpo solo di rendersi conto di quanto le moto sono cambiate in questo periodo a partire dalla Honda 750, alla Kawasaki 500 fino ai 6 cilindri. In questo periodo si è visto l’arrivo di tecnologie che oggi sono date per normali: i freni a disco che erano apparsi per la prima volta sulla Matchless da corsa di Peter Williams al Tourist Trophy ma mai allora messa in produzione dall’industria inglese, i dischi in acciaio inossidabile sulla Honda 750 nel 1969, gli avviamenti elettici, i comandi al manubrio in alluminio con comandi ergonomici, i cavi che “stranamente” non si rompevano perché con le guaine in teflon, i motori che non perdevano olio per l’uso di guarnizioni moderne ma soprattutto di una ingegnerizzazione sofisticata.

A Motodays saranno presenti tutte le moto che rappresentano questo salto epocale. Quattro le aree espositive che ripercorrono dei precisi capitoli: “Attacco del Sol Levante”, “Il canto del cigno inglese”, “La resistenza tedesca”, “La risposta italiana”.


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