Rally: Rendina, un romano alla ri-conquista del mondo

Intervista al Campione del Mondo Produzione Rally 2014, Max Rendina, che ha riportato il titolo in Italia dopo ben 21 anni. E ora cerca di riconfermarsi al top.
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A una prima occhiata non diresti mai che fa il pilota. Max Rendina è un omone robusto, alto più di un metro e novanta, sembra più un ex rugbista che un rallysta. Eppure quando sale al volante della sua Mitsubishi Lancer Evo non ce n'è per nessuno e lo scorso anno ha riportato in Italia il titolo mondiale Produzione dopo una vacanza durata più di 20 anni. Una carriera iniziata in età adulta: non è un figlio d'arte e alle spalle non c'è nessuna infanzia passata sui kart, ma un'adolescenza trascorsa nelle periferie di Roma a "smanettare" con i motori. Oggi, a quarant'anni suonati non ha alcuna intenzione di ritirarsi, anzi. La vittoria del mondiale è stato solo un ulteriore stimolo per andare avanti e fare di più, sia a livello sportivo sia per il "suo" Rally di Roma, che oggi è una tappa del Campionato Italiano, ma domani chissà. Gli abbiamo fatto alcune domande dopo la vittoria in Messico, in attesa di ripartire alla volta dell'Argentina, dove si corre  il 26 aprile.


Max, perché il Rally?
Sono cresciuto in una zona di periferia di Roma dove spesso si cercava di vivere sensazioni adrenaliniche ed io ho scelto nell’auto la mia passione che più di tutto mi da l’adrenalina. Il mio stile di guida è stato sempre istintivo ed ho sempre amato gestire la macchina in base al tipo di terreno per cui il Rally ben rappresenta la mia passione. 

Nel 2014 hai compiuto 40 anni e vinto il mondiale produzione, due traguardi molto importanti. L'obiettivo per il 2015?
E’ stato molto duro vincere il Campionato del Mondo Produzione Rally 2014 e lo sarà ancora di più in questa edizione ma cercherò di fare il bis per confermare il prestigio all'automobilismo italiano e la mia  immagine di pilota.

Sei riuscito a fare del Rally di Roma una tappa del campionato italiano.
La Capitale riuscirà ad essere anche tappa del mondiale in futuro? Abbiamo voluto dare a Roma un evento importante come  una gara del Campionato Italiano Rally e ci auspichiamo un grande futuro, per questa manifestazione. Lo sport, ad alto livello, significa passione ma anche turismo, promozione ed opportunità per tutti soprattutto se poi la vetrina è la città eterna. Portare il WRC a Roma sarebbe un sogno e come tutti i sogni chissà che prima o poi non si avveri.

Loeb è passato al WTCC, a te è mai passato per la mente di darti alla velocità? 
Non sono andato mai in pista ma quando avrò finito la  mia carriera mi voglio dedicare ai nuovi piloti emergenti .
Mi piacerebbe poterlo fare con la Federazione in modo da far crescere i piloti italiani perché non siamo secondi a nessuno.
Il mio impegno potrà far conoscere questo sport che è poco valorizzato e vorrei farlo proprio assieme alla Federazione.  

E la Dakar? 
E’ una gara che mi piacerebbe fare con mia moglie per condividere con lei quest’entusiasmante esperienza sportiva visto che seguirmi per lei è stata sempre una “Dakar”.

Tu hai figli adolescenti, gli stai trasmettendo la tua passione?
Ai miei figli ho trasmesso la mia passione per questo sport ma saranno loro a scegliere quello che più gli piace fare proprio come ho fatto io. 

Quali sono i fans di Max Rendina?
Il 50% dei mie fans sono giovani di una fascia d’età compresa tra i 13 ed i 25 anni e questo mi rende felice ed orgoglioso perché è proprio a loro che mi rivolgo per promuovere il mondo del Rally. 

Che consigli potresti dare a un giovane pilota?
Il mio consiglio è quello di non abbattersi mai e di credere sempre in quello che si fa senza perdere l’ obiettivo che ci si è prefissati nello spot e nella vita. La vita è come un Rally, imprevedibile nella quale per vincere è necessario avere una buona dose di determinazione ma soprattutto è  fondamentale credere in se stessi e nelle proprie capacità. Non rinunciate mai ai vostri sogni.
    

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