Rally, Ogier: "Guiderò una F1 a Montecarlo"

Intervista al campione del mondo in carica di Rally: "Il rapporto tra pilota e navigatore è come un buon matrimonio".
Rally, Ogier: "Guiderò una F1 a Montecarlo"
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PORTO - Provate a pensarci. Lewis Hamilton scende dalla Mercedes, la gente gli stringe la mano, lui sorride camminando, arriva alla Ferrari e accarezzando il muso della vettura avversaria scherza con Vettel tastandogli le gomme. Bello, no? Difficile immaginarlo. Nel Mondiale Rally è ancora così. Non sarà tutt'oro quel che luccica e dietro i sorrisi si nascondono probabilmente pugnali machiavellici, ma per noi del pubblico è esaltante vedere sua maestà Sébastein Ogier mescolarsi con "la plebe" e scambiare qualche opinione con gli avversari.

 

Siamo a Porto, Rally del Portogallo, quinto round stagionale del WRC: era da una quindicina d'anni che non si correva qui, terra sanguigna, passionale, con un pubblico da corrida famoso per lanciarsi in mezzo alla carreggiata durante le speciali. Ogier, due volte campione del mondo con Volkswagen arriva con tre vittorie consecutive in carniere e la franca (francese) consapevolezza di essere il favorito al titolo. Nuovamente. Tra tanti che chiedono notizie di gomme, sospensioni e cronometri, lo spiazziamo (negativamente?) con un

 

Ma perché hai scelto il rally?

Perché non sapevo fare danza classica! 

Touché. 3 a 0 per lui, scroscio di risate dalla stampa rallystica e coda tra le gambe. Il Seb però è uno sportivo vero e spiega:

Volevo correre, ma non avevo tanti mezzi per le altre specialità del motorsport. Da ragazzino ho passato le selezioni ed eccomi qui. Sono felice di esserci, il Rally è la mia vita.

Perché dalla Francia arrivano così grandi campioni?

Bella domanda (ride ndr). Perché abbiamo un territorio che ci permette di allenarci tanto, ma soprattutto tante case nazionali che hanno corso e competono. E infine una federazione che crede molto nei giovani talenti.  

Cosa provi mentre fai un salto? Hai paura?

E' una bella sensazione, ma non ho propriamente paura, anche perché solitamente sappiamo se l'auto potrà farcela o meno.

Qual è il Rally che ti piace di più?

Ce ne sono tanti. Il primo è Montecarlo: per l'atmosfera e perché è una gara mitica, il rally più famoso del mondo. Poi la Francia, perché è la gara di casa e la Svezia perché si corre sulla neve. Mi piacerebbe tanto tornare a correre  in Nuova Zelanda, un Paese unico, come le sue strade.

Qual è la differenza tra il Rally e le gare di velocità?

Noi corriamo su strade normali e abbiamo il copilota. Il navigatore, che è un po' la nostra memoria. Il suo è un lavoro fondamentale, ci vuole molta fiducia reciproca e alla lunga diventa un po' come un matrimonio.

Ti piacerebbe provare una Formula 1 a Montecarlo? E correre in un altro campionato?

Sì, voglio assolutamente provare l'emozione di una Formula 1 a Montecarlo, sono curioso di provare quella sensazione. E sì, in futuro proverò un'altra specialità nel motorsport, ma al momento sono focalizzato sul Rally. 


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