Spa, la 24 ore che sa di storia

Si corre in Belgio la 24 ore di Spa. Tutti gli occhi sono puntati sul "Dream team" BMW che ha in Zanardi la sua stella. Riuscirà il team tedesco a festeggiare nel modo migliore i 50 anni dalla sua sua prima vittoria alla 24 ore?
Spa, la 24 ore che sa di storia
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Circuito che sa  di storia, immerso in un bosco così verde che dà fastidio agli occhi, Spa racconta la storia della Formula 1 e della 24 ore in Europa. 

La pista è nascosta quasi gelosamente nelle vicinanze di Francorchamps, nelle Ardenne, e il suo attuale tracciato è il risultato di un lavoro lungo più di 90 anni, durante i quali dai 14 chilometri originari, si è passati ai 7 (e 4 metri) attuali, che ospitano motori sempre più potenti e piloti sempre più veloci. 

Segni distintivi del circuito sono la "Source", il tornante che immette sul rettilineo di arrivo, la curva a sinistra dell'"Eau Rouge" e la curva del "Raidillon", conosciuta da tutti gli amanti dell'automobilismo per essere in grado di vagliare tra chi guida e chi invece sa correre. 

Spa, dal tracciato tipicamente europeo, ospita tra le altre gare, la Total 24 hours gara dalla grglia  di partenza lunghissima, dove tra quelli che fanno a sportellate, ma anche tra il pubblico,  si parlano il francese, il tedesco, l'olandese, l'inglese e anche un po' di italiano. A Spa, girando tra i box, ti capita di incontrare Pascal Icks, pilota di casa, fratello del più famoso Jacky Icks, che esattamente 50 anni fa, in coppia con Gerard Langlois van Ophem, ha regalato alla BMW il primo trofeo di questa specialità da mettere in bacheca.

Le case più rappresentate alla 24 ore sono Audi e BMW, tedesche entrambe, che si dividono il mercato in Europa e nel mondo e che qui l'anno scorso se la sono giocata fino all'ultma curva, con la casa dei 4 cerchi  che è riuscita a prevalere per soli 7 secondi, dopo 24 ore di gara. 

Sicuramente una motivazione a far ancora meglio per BMW che quest'anno , nel 50° anniversario della vittoria delle Ardenne, schiera un equipaggio del tutto inedito, che ha già fatto parlare di se: Timo Glock, ex pilota di F1, solido e molto costante, Bruno Spengler, che nel 2012 ha vinto il campionato DTM e l'italiano Alex Zanardi

Ricerca e tanto lavoro sulla BMW sulla Z4 da gara, per trovare soluzioni che consentissero un ambiente di guida condiviso tra i tre piloti e che ha portato una doppia pedaliera, con solo il freno collegato direttamente alla protesi per Zanardi e freno e acceleratore per gli altri due (Zanardi per accelerare usa un anello che modula manualmente, posizionato dietro al volante). La frizione è diventata un comando manuale e sull'auto è stato montato un impianto di aria condizionata per "raffreddare" il pilota emiliano (non avendo le gambe, durante la gara suda moltissimo). 

Alla 24 ore di Spa, prima della gara, i piloti incontrano il pubblico, per foto e autografi. Il più ricercato è proprio Zanardi e il pilota Italiano, come suo solito, non si sottrae e firma foto e poster a tutti, scambiando battute in inglese e, ogni tanto, anche in italiano. Forse allenta la tensione o forse è fatto così. Di lì a poco indosserà il casco e con i suoi colleghi si preparerà a correre una gara di 24 ore. Roba di altri tempi, quelli in cui correva Pascal Icks che oggi è a Spa, per guardare la gara e vedere se qualcuno è in grado di ripetere la sua impresa. 


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