Aci Team Italia, la Nazionale da pista

Presentata a Roma la squadra di piloti che dal 15 maggio porterà i colori italiani in GP2 e GP3. E presto in Formula 1.
Aci Team Italia, la Nazionale da pista
Francesco Colla
3 min

ROMA - Il più vecchio non ha nemmeno 23 anni e il più giovane solo 19. Ecco Antonio Fuoco, Luca Ghiotto, Antonio Giovinazzi e Raffaele Marciello: a loro spetta il compito di riportare un pilota italiano in Formula 1, raccogliendo l’eredità di tanti grandi piloti, ultimo in ordine di tempo Jarno Trulli, che disputò l’ultima gara nel Circus nel 2011, quasi cinque anni fa.

SPORT PER RICCHI - Non che nel Paese di Nino Farina e Alberto Ascari manchino i talenti, ma a differenza di tanti sport dove bastano un pallone e un paio di scarpette, nel motorsport senza soldi vai poco lontano. Lo spiega senza mezzi termini Marco Ferrari, responsabile delle attività sportive ACI CSAI: “Purtroppo per arrivare al vertice non basta essere bravi, ma servono le risorse. Abbiamo calcolato che per un bambino di 8 anni, dall’esordio all’eventuale sbarco in Formula 1, serve un investimento di oltre 4 milioni di euro”.

ACI INVESTE SUI GIOVANI - Alzino le mani i padri di famiglia in grado di trovare una cifra del genere. Hai voglia a chiedere un contributo al gommista sotto casa. Così è intervenuta l’ACI, che dopo anni di lavoro è riuscita a garantire un sedile ai quattro giovani talenti nei due maggiori campionati internazionali FIA per monoposto (esclusa la F1, ovviamente): la GP 2 e la GP3. Prima, per tutti loro, una lunga gavetta, o meglio un giusto cursus honorum fatto di kart, Formula Abarth, F3, etc. Il presidente ACI, Angelo Sticchi Damiani, consegna le licenze ai piloti, non senza un po’ di commozione: “Questo è un progetto iniziato anni fa con Gino Macaluso e Michele Alboreto, che purtroppo ora non ci sono più: c’era la necessità di creare un ricambio generazionale. E’ stato un lavoro lungo e complesso: ora manca l’ultimo miglio. Ma sono convinto che a breve arriveranno tutti e quattro in Formula 1”.

SPERANZA F1 - L’obiettivo è quello, nessuno ne fa mistero. Ora servono i risultati in pista, magari conquistando un titolo a suo tempo vinto da Davide Valsecchi e Giorgio Pantano. Per citare gli italiani: la GP2 ha visto trionfare tra gli altri i giovani Rosberg e Hamilton. Il primo semaforo verde il 15 maggio a Barcellona, con Fuoco in GP3 nel team Trident, stessa squadra di Ghiotto, che in GP2 sfiderà Marciello al volante della monoposto di Russian Time e Giovinazzi, alfiere del team Prema. Quest’ultimo, nato a Martina Franca nel ’93, è il pilota del lotto con il curriculum più lungo e lo scorso anno ha meritato il Casco d’Oro Tricolore di Autosprint come miglior promessa italiana della stagione grazie a ben 22 risultati a podio nell’F3 European Championship. Ma gli altri non sono novellini e la voglia di vincere non manca. Fuoco, cosentino di 19 anni della Ferrari Driver Academy, ha dichiarato: “Spero di fare in GP3 come Luca (Ghiotto, 8 podi nel 2015 Ndr), ma di arrivare un po’ più in alto, portandovi i colori italiani”. L’Italia s’è desta?


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