Ines Tattainger, Miss Champagne alla 24 Ore di Le Mans

L'ereditiera della famosa maison di champagne alla sua prima 24 Ore: l'amore per le corse fin da bambina nononostante un grave intervento al cuore
Ines Tattainger, l'ereditiera scende in pista
Pasquale Di Santillo
3 min

Perché mettersi a correre in auto quando si è parte di una delle famiglie di produttori di champagne più famosi del mondo? Sicuramente Ines Taittinger si è sentita fare questa domanda un milione di volte e certamente avrà fornito sempre la stessa risposta: per passione. L’automobilismo non è uno sport per tutti, né dal punto di vista economico e tantomeno da quello caratteriale, perché ci vuole determinazione per rischiare la vita a oltre 300 km/h e anche un pizzico di follia. Se a farlo è una donna, poi, il discorso si complica, perché le gare di auto (e di moto) sono ancora una enclave maschile e il tempo non ha portato neanche particolari progressi. Se quest’anno, infatti, ci sono ben due signore iscritte alla 24 Ore di Le Mans, nella scorsa edizione non c’era traccia di esponenti del sesso femminile ed è una cosa che è successa molto spesso.

Paradossalmente, i piloti donna erano più frequenti negli anni Settanta e negli anni Trenta, con Odette Siko che nel 1932 si piazzò quarta, stabilendo il record, tutt’ora imbattutto, della corsa francese. La Taittinger, in ogni caso, correrà nella classe LMP2 con la Morgan Nissan numero 28 del team Pegasus Racing, dividendo il sedile con i connazionali Remy Striebig e Leo Roussel. Per lei, che a 3 anni ha subito un’operazione a cuore aperto per una grave malformazione cardiaca, sarà la prima sfida sul circuito della Sarthe, una gara che sogna sin dall’infanzia, da quando, ancora bambina, correva sui go-kart, con l’aiuto del papà Hugues Taittinger e del padrino Philippe Alliot, ex-pilota di Formula 1 e, ovviamente, della 24 Ore di Le Mans. È anche grazie a lui che, nel 2009, Ines ha iniziato a correre, a soli 19 anni nelle corse Endurance. Da lì in poi ha ottenuto importanti piazzamenti nei campionati francesi, sia al volante di vetture turismo che pilotando i prototipi.

Sausset, a Le Mans senza mani e senza piedi

Nel 2014 ha creato il proprio team – Inès Taittinger Racing – per partecipare al campionato VdeV, finendo sul podio in più di un’occasione ma senza mai riuscire a vincere. Quest’anno, infine, è arrivata la nuova sfida, con il debutto nel campionato European Le Mans Series, a bordo di una nuova auto e con un nuovo team, per provare a scrivere la storia, sia quella dei piloti donna al volante e, perché no, anche quella della 24 Ore di Le Mans. 


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