Dakar, prima tappa a Al Attiyah e De Soultrait, poi squalificato

Il francese della Yamaha e il qatarino della Toyota si impongono nel prologo di 39 km tra Asuncion e Resistencia: De Soultrait è stato poi squalificato e la vittoria è andata a Pedrero Garcia
Dakar, prima tappa a Al Attiyah e De Soultrait, poi squalificato
Federico Porrozzi - Francesco Colla
4 min

AGGIORNAMENTO: La direzione gara della Dakar ha deciso di penalizzare Xavier De Soultrait, francese Yamaha vincitore della prima speciale, a causa di eccessiva velocità durante il trasferimento, e consegnando di fatto la vittoria di tappa a Juan Pedrero Garcia. Stesso tipo di penalità, nelle auto è stata applicata su Xavi Pons su Ford. 

La Dakar 2017 è partita oggi con una “specialina” di 39 km, ovvero l’unica parte cronometrata degli oltre 400 km di trasferimento dalla capitale del Paraguay, Asuncion all’argentina Resistencia. 

SORPRESA TRA LE MOTO - Il più veloce dei 143 piloti di moto è stato Xavier De Soultrait. Ventotto anni, francese di Moulins sur Allier e appassionato di rugby e wake board, ha guidato in modo perfetto la Yamaha del Viltais Racing Team HFP, fermando il cronometro sui 28’20”.

BOTTURI TRA I PRIMI - A soli due secondi, ecco lo spagnolo del Team Sherco TVS Rally Factory, Jose Pedrero Garcia mentre terzo ha chiuso Ricky Brabec, statunitense del Monster Energy Honda Team (a 14 secondi). Il francese Metge e il portoghese Goncalves completano la top five, seguiti da Sunderland, Barreda, Walkner, Farres Guell e Cervantes Montero. Buono l’esordio di Alessandro Botturi: il pilota ufficiale Yamaha ha chiuso a 1’13 da De Soultrait, mettendosi alle spalle i protagonisti assoluti dell’edizione 2016, Svitko e Price (quattordicesimo e diciassettesimo oggi).  Per i colori azzurri, da segnalare anche il 21esimo posto di Jacopo Cerutti (Husqvarna) a 2’20 dal leader. 

LA “PRIMA” AL PRINCIPE DEL DESERTO - Nasser Al Attiyah si aggiudica la prima speciale del 39° Dakar Rally nella categoria auto. Il Principe del Deserto, vincitore di due edizioni del raid (2015 con Mini e 2011 con Volkswagen) ha chiuso in 00:25:41 i 39 chilometri al volante della sua Toyota Hilux del team Gazoo Racing. 

FUMO E FUOCO - Nonostante l’inizio “soft” non sono mancate le prime disavventure: “Ho raggiunto Stephane (Peterhansel, Ndr) abbastanza rapidamente – ha commentato Al Attiyal dopo l’arrivo – ma a una decina di chilometri dal traguardo abbiamo sentito odore di fumo a causa di un piccolo fuoco accesosi dal lato di Matthieu (Baumel, il navigatore, Ndr). Abbiamo rallentato per terminare la prova e all’arrivo siamo stati in grado di spegnerlo. Mi auguro che il motore non abbia nulla perché ho visto che abbiamo perso olio. Non mi ineteressa tanto aver fatto il miglior tempo quanto che la macchina non abbia problemi”.

SPAGNOLI PROTAGONISTI - Secondo all’arrivo, con un ritardo di 24” lo spagnolo Xavier Pons su Ford Ranger, seguito dal connazionale Nani Roma, compagno di squadra di Al Attiyah. Quarto un altro spagnolo, nonché primo dei piloti Peugeot, Carlos Sainz a precedere la Toyota del sudafricano Giniel De Villiers e la Peugeot del francese Sebastien Loeb. Chiudono la top ten la terza 3008 DKR, pilotata da Cyril Despres, la prima delle Mini, affidata a Mikko Hirvonen e la Toyota dell’olandese Eric Van Loon. Il vincitore dell’edizione 2016, Stephane Peterhansel, ha chiuso col 12° tempo, pagando un ritardo di 1’44” su Al Attiyah.

Domani si arriverà a San Miguel de Tucuman dopo ben 275 km di “speciale”. Per i protagonisti della Dakar 2017 è arrivato il momento di fare sul serio.

In collaborazione con la redazione Motori di RedBull.com

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