Marchionne e la Giulia: «Conosco le BMW, ce la vediamo quando vogliono»

l'ad di FCA: «Se Alfa torna alle corse ci torna al top, magari per provare a vincere. Spendere soldi per rimanere in una nicchia non ha senso».
Marchionne e la Giulia: «Conosco le BMW, ce la vediamo quando vogliono»© ANSA
Pasquale di Santillo
6 min
BALOCCO (VERCELLI) - E’ un uomo felice Sergio Marchionne. A tre anni da un foglio bianco gli ridono gli occhi a guardare la prima Alfa Romeo della nuova era. L’ha aspettata, invocata, rivoltata almeno un paio di volte, la sua Giulia. E alla fine eccola lì, capace di stupire l’orda di giornalisti cattivi pronti solo a criticarla, pervasi come sono da ondate di antinazionalismo acuto. E invece no, è piaciuta a tutti o quasi la macchina che deve riportare il Biscione nel posto che le compete sul mercato, nello sport. In alto. L’a.d. del Gruppo FCA arriva puntuale intorno alle 14 sulla pista di Balocco, a bordo di un’Alfa Romeo Giulia nera fiammante. Si siede nella tribuna coperta, il piccolo teatro realizzato sul circuito, ascolta in prima fila la presentazione costruita dal team Alfa, poi si alza e al solito viene circondato dalle sue body guard prima di essere travolto da microfoni telecamere e registratori. Ma preferisce andare all’aperto, nonostante lo stuolo di gigantesche zanzare che lo inseguono pungendolo ripetutamente.

Allora Marchionne, le piace la Giulia?
«Sì, tanto»
L’ha provata?
«Certo, un paio di volte qui in pista - scherza -»
Le sembra pronta per affrontare il mercato e la grande concorrenza?
«Assolutamente sì, loro da tempo si sono portati avanti iniziando questo lavoro. Ma dal punto di vista tecnico, la Giulia è la migliore espressione di quello che siamo capaci di fare».
Ed è solo il primo passo della nuova era Alfa Romeo
«Il secondo modello ha già avviato la produzione, le scocche girano da un po’».
Marchionne non può confermare ma sarà un crossover destinato ad arrivare alla fine del 2017, il cui nome alla fine dovrebbe essere Stelvio. E il terzo modello della pianificazione, sarà un'ammiraglia?
«Questo lo dice lei - risponde Marchionne -. Di certo non verrà fatto a MIrafiori, piuttosto a Cassino dove ci saranno tremila posti in più entro il 2018. A Pomigliano per ora niente Alfa, ma ci potrebbe arrivare se il marchio avrà successo».
 
 
Giulia quando arriverà in America?
«Alla fine del terzo trimestre porteremo un numero limitato di Quadrifoglio e a regime nel quarto e siamo intorno ai 24 concessionari coinvolti».
Ci può dire l’investimento che ha fatto per Giulia?
«No e non me ne faccia parlare».
Un miliardo di euro?
«Molto di più dei 5 previsti per finanziare tutto il piano di rilancio Alfa».
Conferma che vorrebbe riportare l’Alfa Romeo in F.1?
«Certo, ma per finanziare le corse bisogna prima vendere le macchine. E quella di oggi è solo la prima tappa di un lungo viaggio per cercare di finanziare quel progetto».
Pensa ci possano essere tappe intermedie prima di arrivare in F.1, magari il DTM qualche altro campionato.
«Se Alfa torna alle corse ci torna al top, magari per provare a vincere. Spendere soldi per rimanere in una nicchia non ha senso».
Qual è il peso di Alfa nel piano slittato al 2020 e quale quello per abbattere il debito del Gruppo?
«Nel debito Alfa conta molto, nel piano per il 2020 è relativo. L’Alfa è stata ricostruita per il futuro, non per il 2018».
Europa e Cina vanno meglio del previsto, ci sarà una revisione al rialzo degli obiettivi?
«Per ora sono confermati, nel caso li modificheremo dal terzo trimestre in poi».
In questo momento, cosa manca alla Ferrari in F.1?
«Un paio di vittorie - scherza amaro, Marchionne - magari a partire da domenica a Barcellona».
E’ soddisfatto del rendimento della squadra?
«Del rendimento no, ma devo dire che sono stati tutti molto sfortunati. Sia Vettele che Raikkonen, anche se per motivi diversi. Sabato o domenica andrò al Gran premio».
Si aspettava il successo che sta ottenendo la nuova Tipo?
«Sinceramente no, ma quel contenuto a quel prezzo è eccezionale. E’ stata ideata e realizzata bene e posizionata meglio., Altavilla ci ha sempre creduto, io sinceramente di meno, ero l’ateo della famiglia. Non ero sicuro neppure dell’ordine in cui è stata lanciata ma ho dovuto ricredermi».
Pensa che Alfa Romeo Giulia possa impensierire la concorrenza?
«Assolutamente, mi dica lei, pensando al mercato, quali macchine possono competere con l’Alfa Giulia». Qualcuno sussurra la BMW. E lui risponde sereno: «Guardi ne ho guidate molte, le conosco, con BMW ce la vediamo quando vuole. Venga qui in circuito e ci divertiamo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA