Fiat 500X, dietro le quinte di un successo

La prima parte del nostro viaggio verso Melfi, lo stabilimento modello dove nascono il primo crossover della famiglia 500 e la cugina Jeep Renegade. La fotostoria.
Fiat 500X, dietro le quinte di un successo
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di Pasquale Di Santillo

MELFI - Il viaggio alle radici della 500X inizia dalla terra, dagli uomini che la abitano e che costituiscono l’ossatura della fabbrica di Melfi da dove esce per raggiungere più di 100 Paesi al mondo. Da Bari, passando per Alberobello e i suoi incredibili trulli, fino a Matera, la Città dei Sassi, patrimonio dell’Unesco e capitale della Cultura europea fino al 2019. Sì, è il profondo Sud che si ribella ai luoghi comuni, alla disoccupazione, alla depressione che porta dritto lontano dalla legalità. E diventa l’esempio da seguire per dare un futuro all’Italia che vuole lavorare.

E’ da queste terre, da queste città fino al 1950 definite la “vergogna dell’Italia” (a Matera gli abitanti vivevano nelle caverne preistoriche...) che arrivano la maggior parte degli ottomila lavoratori (20% donne), di cui 1000 neoassunti, 500 in “prestito” da Cassino dello stabilimento di Melfi, Lucania profonda, provincia di Potenza, non troppo distante dal... confine pugliese. Realizzato tra il 1991 e il 1993 dalla Fiat targata Cantarella e Romiti, in questi vent’anni ha sfornato più di 6 milioni di auto. Da gennaio Melfi è diventato il simbolo del nuovo orizzonte, della tecnologia seria, del made in Italy concreto, non solo immagine che si fa globale grazie alla nuova FCA e arriva ovunque nel mondo per far capire che sì forse gli italiani non sono solo pizza, mandolino e troppe cose brutte. Che oltre al turismo e ad una terra fantastica, sanno anche lavorare, fare macchine come i colleghi tedeschi o degli altri Paesi. Seguiteci dietro le quinte della Fiat 500X e scoprirete un mondo incredibile, impensabile. Appuntamento alla seconda parte del nostro viaggio. 
 


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