Dieselgate: giorno della verità per Volkswagen

Atteso l’incontro tra i vertici del Gruppo tedesco e l’Agenzia Americana per l’Ambiente
Dieselgate: giorno della verità per Volkswagen© AP
Pasquale Di Santillo
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AGGIORNAMENTO DEL 13 GENNAIO: Il California Air Resources Board ha bocciato il piano Volkswagen, definendo il piano "incompleto" e non in grado di affrontare il problema delle emissioni. L'Agenzia per la Protezione Ambientale americana si dice d'accordo con le autorità' della California ma spiega di procedere su una diversa tabella di marcia. Volkswagen incassa la bocciatura, che rappresenta un'occasione per continuare a lavorare a una soluzione. A Mueller spetterà convincere le autorità americane della serietà di Volkswagen nel rimediare allo scandalo delle emissioni. Una posizione non facile la sua dopo lo scivolone delle ultime ore con l'intervista a Npr, durante la quale ha detto che Volkswagen non ha mentito alle autorità: è stato un problema tecnico e di interpretazione della legge americana. Un'affermazione che lo ha costretto a chiedere una seconda chance alla radio per allentare le polemiche: "Accettiamo la violazione. Non c'è dubbio su questo. Stiamo facendo il possibile per risolvere il problema". 

 

DETROIT - Il giorno della verità, chissà se anche quello del giudizio, è arrivato: oggi a Washington, i vertici di Volkswagen verranno ricevuti da Gina McCarthy responsabile dall’Agenzia Americana per l’Ambiente, l’EPA (Environmental Protection Agency) per il tanto atteso (e temuto) confronto tra i protagonisti del più grande scandalo della storia dell’automotive mondiale. Fu l’EPA infatti che nel settembre scorso scatenò il Dieselgate (insieme al il California Air Resources Board, CARB), scoperchiando il pentolone legato ai “defeat device” il marchingegno capace di alterare per lunghi anni i dati di emissioni di Nox (ossidi di azoto) nei test di ben 11 milioni di veicoli nel mondo, di cui circa 500.000 in America.
   
TENSIONI -  Alla vigilia dell’apertura del Salone di Detroit, il clima intorno alla vicenda, dopo una fase di stand by, era tornato ad infuocarsi dopo la denuncia del Governo Americano e la sanzione paventata di circa 20 miliardi di dollari. Una tempistica perfetta, alla luce dell’incontro (deposizione?) di oggi, alimentata dal fastidio crescente manifestato dalle autorità statunitensi per la presunta reticenza dei vertici VW a fornire tutto il materiale richiesto, comprese le mail testimonianti responsabilità ed omissioni del vecchio Board di Wolfsburg. I giornali americani, lunedì per il debutto del tradizionale salone in Michigan (Usa Today, Washington Post, New York Times) in coro hanno invocato “più che nuovi modelli, verità e trasparenza”. 
   
STRATEGIA -  Un accerchiamento totale, quello nei confronti di VW, capace però di rispondere in maniera concreta con un piano evidentemente studiato nei dettagli, alla tedesca e a 360 gradi.mA livello di prodotto, lanciando un’offensiva “ecologica” di una certa consistenza: un settimana fa al CES di Las Vegas è stato presentato il Budd-e un avveniristico completamente elettrico, erede del mitico Bulli. E a Detroit ecco altri tre chiari messaggi con Suv Volkswagen Tiguan GTE (elettrico), la Golf elettrica con ancora maggiore autonomia e sempre della famiglia, l’Audi H-Tron Concept Quattro a idrogeno.
   
SCUSE -  Ma non possono certo bastare tre concept per quanto belli per accontentare la sete di giustizia degli americani. E allora ecco le parole con tanto di scuse di Matthias Mueller il nuovo CEO VW: «Non dobbiamo solo trovare una soluzione tecnica alle auto coinvolte dalla questione emissioni, ma dobbiamo anche recuperare la credibilità verso i nostri clienti - ha dichiarato mentre Detroit apriva il suo show.  Gli USA sono e resteranno un mercato fondamentale per il Gruppo Volkswagen. Sappiamo di aver profondamente deluso in nostri clienti, gli organi governativi competenti e il pubblico. Mi scuso per ciò che  successo in Volkswagen. Siamo fortemente impegnati per mettere a posto le cose ma non siamo una banda di ladroni e non c’era volontà di dolo».
   
INVESTIMENTI -  Passando ai fatti, da una parte Mueller ha annunciato il raddoppio degli investimenti per l’impianto di Chattanooga in Tennessee, oltre al miliardo di dollari già stanziato arriveranno altri 900 milioni per la produzione di un nuovo suv medio a partire dalla fine del 2016, tradotto in cifre 2 mila nuovi posti di lavoro!
  
CILIEGINA -  Al pacchetto scuse VW (che dovrebbe prevedere, secondo Automotive News, anche un risarcimento totale di 7,28 miliardi di dollari) mancano però due dati importanti: da una parte l’accettazione del 50% dei clienti Volkswagen danneggiati dal motore falsato il 2.0 TDI dell’offerta del Goodwill Package, cioè 1000 dollari più assistenza stradale gratuita. Un dato importante che consentirà oggi a Muller di completare l’opera con la tradizionale ciliegina offrendo all’EPA e alla McCarthy la possibilità di sistemare le auto con un nuovo “convertitore catalitico” e contemporaneamente la possibilità di riacquistare alcuni dei veicoli più vecchi, come ha ammesso lo stesso Muller ai microfoni della CNBC: «In teoria è possibile. In alcuni casi sistemare le auto sarà molto semplice, in altri molto costoso: in questa evenienze, dovremo negoziare e decidere se sarà meglio riportare alcune vetture in Volkswagen. Sono fiducioso che tutte queste soluzioni possano avvicinare le posizioni con l’EPA e che si arrivi ad una soluzione soddisfacente per tutti». E vissero tutti felici e contenti.


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