Mertens, Volvo «Se guido una Tesla penso che l'autopilota voglia uccidermi»

A pronunciare queste parole forti è Peter Mertens, il capo della ricerca e sviluppo Volvo, uno dei massimi esperti al mondo sulla sicurezza delle auto
Mertens, Volvo «Se guido una Tesla penso che l'autopilota voglia uccidermi»
Alessandro Vai
3 min

ROMA - «Ogni volta che guido una Tesla con l’Autopilota penso che l’auto stia tentando di uccidermi». A pronunciare queste parole forti è Peter Mertens, il capo della ricerca e sviluppo Volvo, uno dei massimi esperti al mondo sulla sicurezza delle auto. In un’intervista raccolta dal sito americano “The Drive”, Mertens ha parlato dei sistemi dell’ultima generazione di ammiraglie Volvo, la berlina S90, la station wagon V90 e la SUV XC 90, che supportano la guida autonoma in autostrada e ha ribadito che Volvo non ha nessuna fretta di arrivare alla “autonomous driving” totale.

«Non parteciperemo alla gara in corso tra gli altri Costruttori, per arrivare per primi a quello che la NHTSA chiama Level 3». L’ente federale americano per la sicurezza stradale, infatti, ha definito i vari livelli dei sistemi di assistenza alla guida e il terzo prevede che il guidatore non debba monitorare costantemente la strada davanti a sé. A questo proposito, molte Case automobilistiche hanno fissato per il 2020 la data in cui mettere in commercio vetture a guida completamente automatizzata.

«Chiunque racconti che esistono sistemi che guidano meglio degli umani, sta mentendo – ha aggiunto Mertens – chiunque voglia anticipare i tempi rischia di creare problemi a tutta l’industria dell’auto. Noi siamo il brand della sicurezza e stiamo procedendo con la dovuta cautela. Finché i sistemi autonomi non saranno migliori di un guidatore in carne e ossa, Volvo non li adotterà». Tornando alla Tesla, in suo autopilota è attualmente un “Level 2”, il quale richiede l’attenzione costante del guidatore.

Il problema, secondo Mertens, è che invece Tesla parla di questo sistema come se l’intervento del guidatore non fosse necessario e molti proprietari delle auto di Palo Alto si divertono a pubblicare foto mentre leggono il giornale e l’auto guida. Ma, se dovesse capitare una situazione di emergenza, o anche solo una curva stretta, il guidatore si troverebbe in una situazione ad altissimo stress e comunque impiegherebbe tra i 10 e i 35 secondi per riprendere completamente il controllo. Un tempo sufficiente a causare un incidente grave.

«Ci vorranno altri 10 o 15 anni prima di poter stare dentro un’auto e potersi disinteressare della guida – ha concluso Mertens – anche se gli umani causano il 95% degli incidenti, son ancora superiori ai sistemi attuali di guida semi-autonoma e, inoltre, nessuno conteggia i milioni di incidenti che i guidatori in carne e ossa evitano ogni giorno, ogni minuto, in ogni angolo della terra. Voglio ricordare, infine, che ci sono voluti 40 minuti e 83.000 processori per simulare un solo secondo di attività di un cervello umano».

 


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