Tesla, l'Autopilot causa il primo incidente mortale

Il dubbio è che molti confondano questo sistema con un vero pilota automatico e si disinteressino della situazione circostante
Tesla, l'Autopilot causa il primo incidente mortale
Alessandro Vai
3 min

ROMA - La guida autonoma ha fatto la sua prima vittima, a bordo di una Tesla, nella persona di Joshua D.Brown, ex-marine americano di quaranta anni. Prima ancora della dinamica dell’incidente, tuttavia, la causa della sua morte va ricercata proprio in un equivoco: quello di definire “guida autonoma” un sistema che ancora non la supporta, come appunto l’Autopilot di Tesla. Ma andiamo con ordine: il fatto avviene il 7 maggio scorso, ma diventa pubblico solo oggi perché nel frattempo c’è una indagine ufficiale della NHTSA, l’ente americano che sovrintende alla sicurezza stradale.

La dinamica sembra chiara: Brown si trova su una highway, inserisce l’Autopilot e si disinteressa della guida – pare stesse addirittura guardando un film di Harry Potter sul suo tablet – quando un TIR che veniva dal senso opposto, decide di svoltare a sinistra e di attraversare l’autostrada, che presenta delle aperture nel New Jersey centrale proprio per consentire questa manovra. Il radar e la telecamere frontale della Tesla Model S dovrebbero vederlo, disattivare il cruise control e rallentare l’auto, se necessario fino a fermarla.

Ma questo non avviene e la berlina elettrica “made in Palo Alto” colpisce il camion a tutta velocità. «Andava così forte che si è infilato sotto il rimorchio senza che nemmeno riuscissi a vederlo» ha dichiarato il conducente del camion, il 62enne Frank Baressi. La spiegazione ufficiale è che il lato del tir era di colore bianco e che il sistema dell’auto non è stato in grado di distinguerlo dal cielo. E’ una circostanza rara e particolare, che non invalida i 130 milioni di miglia percorsi dai proprietari di Tesla, con l’Autopilot attivato, in totale sicurezza.

Tuttavia, rimane il dubbio che molti confondano questo sistema con un vero pilota automatico e si disinteressino della situazione circostante. Un errore fatale da non commettere. La stessa azienda californiana ha dichiarato che questo tipo di assistenza «non è perfetta e quindi richiede sempre al conducente di rimanere all’erta. Ciononostante, sicuramente riduce il carico di lavoro del guidatore e migliora la sicurezza rispetto alla guida manuale»

Una raccomandazione che Brown non ha preso molto sul serio, visto che sul suo canale youtube c’è un altro video dove la sua Model S evita un incidente da cambio di corsia, sempre in una Highway. Infine, non possono che ritornare in mente le parole pronunciate solo pochi giorni fa da Peter Mertens, uno dei capi della ricerca e sviluppo Volvo «Ogni volta che guido una Tesla con l’Autopilota penso che l’auto stia tentando di uccidermi». Quasi una profezia.


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