Dieselgate, l'Unione Europea accusa la Germania

L'UE apre una procedura d'infrazione per la Germania, insieme ad altri sei Paesi per non aver sanzionato le violazioni commesse da Volkswagen
Dieselgate, l'Unione Europea accusa la Germania
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ROMA -  E' ormai trascorso un anno e mezzo dallo scoppio del Dieselgate, l'ormai da tempo celebre affaire sulla manipolazione sulle emissioni Volkswagen, che ha trascinato il Gruppo tedesco nell'occhio del ciclone e sul quale non è ancora stata posta la parola fine. 

L'ultimo atto è andato in scena a Bruxelles, dove è stata aperta una procedura d'infrazione per la Germania, insieme ad altri sei Paesi - Gran Bretagna, Lussemburgo, Spagna, Grecia, Lituania e Repubblica ceca - per non aver sanzionato le violazioni commesse da Volkswagen o per non aver ancora previsto un sistema di sanzioni come richiesto dalle regole dell'Unione Europea.

Nel caso di Berlino e Londra, la Commissione Ue ha anche obiettato la trasmissione incompleta delle informazioni sui test sulle emissioni diesel dei modelli auto in circolazione nei rispettivi territori nazionali. La decisione ha raccolto larghi consensi da parte dell'Europarlamento, dove da mesi opera una commissione d'inchiesta per far luce sullo scandalo, nonché la soddisfazione da parte dei consumatori europei del Beuc, che ora chiedono multe per Vw e compensazioni per i consumatori.

La Commissione Ue ha inviato una lettera di messa in mora a Germania, Gran Bretagna, Spagna e Lussemburgo - le cui motorizzazioni hanno omologato i modelli Volkswagen con i software che riducevano il livello delle emissioni - in quanto non hanno imposto penalità alla casa auto come previsto dalla direttiva Ue del 2007 sulle omologazioni. Grecia, Lituania e Repubblica Ceca hanno invece ricevuto la lettera di Bruxelles per non avere invece mai attuato il sistema previsto dall'Ue di sanzioni nei confronti dei produttori auto.

Berlino e Londra, inoltre, hanno ricevuto un ulteriore richiamo per essersi rifiutate di fornire, nonostante la richiesta di Bruxelles, tutte le informazioni tecniche raccolte nelle loro inchieste nazionali sulle potenziali irregolarità nelle emissioni NOx delle auto Vw e di altri produttori.

"Rispettare la legge è prima di tutto dovere dei produttori auto, ma le autorità nazionali nell'Ue devono assicurare che i produttori rispettino le regole", ha dichiarato la commissaria Ue al mercato interno Elzbieta Bienkowska che qualche mese fa aveva preannunciato l'arrivo delle infrazioni davanti all'Europarlamento. Popolari, socialisti e verdi dell'Aula hanno infatti accolto positivamente l'annuncio. Gli Stati membri hanno ora due mesi di tempo per rispondere alla lettera di messa in mora di Bruxelles, che aspetta ancora la relazione finale di Italia e Francia sulle rispettive inchieste nazionali sulle emissioni.


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