Marchionne e i big dell’auto USA da Trump: investite in America

I numeri uno FCA, General Motors e Ford dal neopresidente: "Incontro incoraggiante"
Marchionne e i big dell’auto USA da Trump: investite in America
Francesco Colla
2 min

ROMA - Sergio Marchionne, Mary Barra e Mark Fields. Ovvero i numeri uno di Fiat Chrysler, General Motors e Ford. Il terzetto di manager è stato ricevuto alla Casa Bianca dal neopresidente degli Stati Uniti, Donald Trump per un incontro sul futuro dell’automotive negli USA.

L’obiettivo di Trump è chiaro da tempo: convincere le Case automobilistiche a investire in America. A inizio 2017, in concomitanza con il Salone di Detroit, il presidente aveva attaccato GM e Toyota, accusate di produrre auto in Messico togliendo lavoro ai cittadini americani, per poi ringraziare Fiat Chrysler via twitter, in seguito alla conferma degli investimenti negli USA.  

E proprio Marchionne ha commentato positivamente l'incontro: "Ho apprezzato l'attenzione del presidente nel fare degli Stati Uniti un gran posto per fare business. Non vediamo l'ora di lavorare con Trump e membri del Congresso per rafforzare l'industria manifatturiera americana".

Gli fa eco Mary Barra, amministratrice delegata GM: "Abbiamo avuto un confronto costruttivo e ampio su come possiamo lavorare insieme su politiche in grado di sostenere un'economia e un'industria automobilistica competitiva, che sostenga l'ambiente e la sicurezza. Gli Stati Uniti sono la nostra casa e tutti vogliamo una base manifatturiera vibrante che sia competitiva a livello globale e crei posti di lavoro". Infine Ford. Field, già ricevuto da Trump alcuni giorni fa assieme al numero uno di Tesla, Elon Musk, ha definito l’incontro “incoraggiante". 

E slogan incoraggianti giungono anche dal lato presidenziale via twitter: “Abbiamo avuto un grande meeting. Insieme renderemo di nuovo l’America grande”

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA