Audi tra indagini e svolta elettrica

Dopo la presentazione del bilancio 2016 nove sedi del marchio sono state perquisite nell'ambito delle indagini sul diesel. Ma Audi è pronta a cambiare pagina
Audi tra indagini e svolta elettrica
Pasquale Di Santillo
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ROMA - Tutto il mondo è Paese: con un tempismo degno di miglior causa, mercoledì, a poche ore dalla conferenza stampa di presentazione del bilancio Audi, gli uffici della sede centrale e altre sedi del marchio dei quattro anelli sono stati perquisiti nel quadro di un'indagine sul dieselgate avviata dalla Procura di Monaco di Baviera nei confronti di ignoti per sospetta frode e pubblicità fuorviante. Un’operazione in grande stile con 80 poliziotti impegnati su 9 sedi Audi in tre Laender diversi tra cui appunto la sede centrale Ingolstadt e quella di Neckarsulm e addirittura appartamenti privati di dipendenti Audi… Una situazione inquietante e apparentemente spropositata, quasi da sgarbo, che ha reso nervoso Rupert Stadler, ceo di Audi, capace comunque di grande autocontrollo durante la conferenza stampa sviando tutte le domande sulle perquisizioni con un glaciale «Audi sta collaborando pienamente con le autorità visto che ha un grande interesse a che la vicenda venga chiarita». Secondo indiscrezioni, l'indagine riguarda esclusivamente le attività di Audi negli Stati Uniti

NUMERI E LIMITI - Ed è sempre l’incubo dieselgate a limitare i conti del gruppo Audi che controlla anche Lamborghini, Ducati e Italdesign. Nel 2016 il fatturato ha raggiunto 59,3 miliardi di euro (+1,5%), le vendite 1,867 milioni di auto (+3,6% del 2015). In calo invece il risultato operativo (da 5,1 a 4,8 miliardi) con tanto di oneri straordinari di 1,8 miliardi, dovuti alle vertenze legate al dieselgate. Dimezzato l’utile netto: da 4,2 a 2 miliardi di euro. Per Axel Strotbek, direttore finanziario del Gruppo si tratta di «una performance solida in condizioni difficili». Inevitabile quindi la riduzione del bonus ai dipendenti, da 5.420 a 3.510 euro. Mentre la liquidità netta del gruppo resta molto alta: 17,2 miliardi di euro. Sempre nell’ottica dei numeri, è stato un 2016 positivo sia per Lamborghini che per Ducati. Sant’Agata Bolognese ha avuto una crescita del fatturato a 906 milioni di euro (+4%, da 872 alla prima volta sopra i 900 milioni). Con un risultato operativo positivo legato anche all'aumento globale delle vendite 3.457 unità (+7%) nel 2016. Ducati ha invece fatto segnare ricavi per 731 milioni (+4,1%) con un risultato operativo di 51 milioni e un margine operativo del 7%.

TRIONFO ITALIA - Se i numeri del 2017 sono partiti al ralenti (-1,1% e -7,7%) causa le difficoltà persistenti sui mercati cinesi e brasiliano, vanno invece registrati i successi sul mercato italiano, che a febbraio ha toccato quota +30%, con un +24% nei primi due mesi.

IN ARRIVO - Nonostante le difficoltà sia Stadler che Strotbek hanno garantito che tutti gli investimenti per i prossimi anni saranno autofinanziati. E il piano è decisamente ambizioso. Nel corso dell'anno debutteranno infatti la nuova ammiraglia A8 - con appuntamento per l'11 luglio a Barcellona in occasione del primo Audi Summit - che sarà dotata di un avanzato sistema di guida automatica in autostrada, e la nuova generazione della coupé 5 porte A7. Nel 2018 sarà invece la volta della seconda generazione del suv Q3, che verrà prodotto nello stabilimento di Gyor in Ungheria. Ma nel 2018 - ha confermato Stadler - «arriverà anche un modello completamente inedito, il suv coupé Q8». Sempre nel 2018 Audi commercializzerà l'inedita E-Tron, un modello completamente elettrico con autonomia di 500 km. Che lo stesso Stadler ha definito come «L’Audi che tutti vorranno avere nel prossimo decennio». La E-Tron nel 2019 avrà la sua variante Sportback, «non esattamente un SUV, ma una berlina hatchback con posizione di guida rialzata» secondo il CEO Audi. Sempre nel 2019 arriverà invece il crossover Q4. Nel 2020 arriverà invece un inedito modello premium compatto completamente elettrico, basato sulla piattaforma modulare elettrificata del Gruppo Volkswagen MEB. «A partire dal 2021 - ha precisato Stadler - introdurremo progressivamente una versione 100% elettrica in ogni nostra gamma principale», con prodotti differenziati a seconda dei mercati, «come la A6 L E-tron per la Cina a cui seguiranno altre quattro ibride plug-in». Il CEO di Audi ha anche ribadito che l'azienda «si sta preparando per questa trasformazione, visto che a lungo termine ridurremo del 40% le attuali tipologie di propulsione». In modo che i veicoli elettrici o ibridi arriveranno a costituire il 33% delle vendite entro il 2025, un obiettivo ancora più ambizioso del 25% dichiarato dalla casamadre Vw. Insomma, alla faccia delle perquisizioni.


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