Brabham BT62, un nome da leggenda per una supercar da campioni

Gli eredi del tre volte campione di F1 omaggiano il padre con una supersportiva da 710 cv da 1,1 milioni di euro. E l'obiettivo di vincere la 24 Ore di Le Mans
Brabham BT62, supercar da campioni
Francesco Colla
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ROMA – La storia di Jack Brabham meriterebbe un film, una grande produzione in stile Rush. Perché il tre volte campione di Formula 1 anglo-australiano non fu solo un pilota magnifico, ma l'unico a vincere su un'auto che portava il proprio nome. Nonché il fondatore di una dinastia di grandi piloti, giunta alla terza generazione.

A 70 anni dall'inizio della carriera di Black Jack, il figlio David presenta il miglior omaggio che si possa offrire a cotanto campione: una GT da pista omologata per l'uso stradale. Fondando inoltre il marchio Brabham Automotive, che muove i primi passi con la BT62. Il nome non è certo casuale, bensì una ideale prosecuzione delle sigle utilizzate dalla scuderia per identificare le monoposto che hanno corso in Formula 1 fino agli anni '90.

Solo 35 gli esemplari previsti, in omaggio alle altrettante vittorie del team Brabham in F1, ciascuno in vendita a 1,1 milioni di euro tasse escluse. Un prezzo da hypercar giustificato da specifiche che pongono la BT62 al livello di Ferrari e McLaren. Equipaggiata con un motore aspirato V8 5.4 litri autoprodotto da 710 cv e 667 Nm di coppia e un peso a secco di soli 972 kg, promette prestazioni assolute, cui contribuisce un'aerodinamica pensata per le corse. Buon sangue non mente e l'ambizione è la pista, non la strada: l'obiettivo è riportare il glorioso nome Brabham alla 24 Ore di Le Mans, la grande classica vinta da due dei tre figli di Jack, Geoff e David. 


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