<font face="Helvetica"><span style="font-size: 16px;">FCA, senza Ronaldo il gioco si fa duro</span></font>

Servono energia e investimenti ma la scomparsa di Marchionne, vero fuoriclasse, è choc difficile da superare
FCA, senza Ronaldo il gioco si fa duro© Juventus FC via Getty Images
Pasquale Di Santillo
2 min

Non sarà facile ricominciare, ripartire. Troppo forte la botta, troppo intensa, rapida e traumatica la successione dei fatti. Un mese, trenta giorni per mettere in soffitta i 14 anni di miracoli di Sergio Marchionne. Dal regalo dell’ultima Jeep Wrangler ai Carabinieri, all’ospedale, fino all’ultima dimora, dovunque sia. Tutto senza soste, senza pensare, solo correre a cercare il capo di un filo, srotolato in tutto il mondo, per non perdere tutto l’equilibrio e il senso di una costruzione, costata lacrime e sangue, perché anche i miracoli hanno i loro costi in termini di posti di lavoro. Dalla Fiat quasi fallita, a FCA, ottavo costruttore al mondo: eccolo l’edificio realizzato pezzo a pezzo dal geniale manager abruzzese, figlio di Carabiniere, emigrato in Canada, capace di entrare nei salotti che contano dopo tre lauree e un apprendistato con la cravatta, poi abbandonata per il suo maglione scuro.

Non sarà facile ripartire, sicuro. Eppure, Marchionne lascia ai suoi eredi, a Manley, ma soprattutto a John Elkann, l’autentico protagonista del futuro FCA, un’azienda se non florida almeno “ottimizzata”, alla quale forse manca solo lo scorporo di Magneti Marelli, il fiocco sul pacco regalo consegnato giocoforza alla grande Famiglia, per essere tirata a lucido, pronta per la platea di eventuali partner o compratori, al di là delle comprensibili parole di autonomia e indipendenza rilasciate ieri. Il piano industriale al 2022, importante e ambizioso, (45 miliardi, 9 per l’elettrificazione e 25 modelli complessivi) richiede risorse e tecnologie di alto livello, investimenti, denaro fresco. FCA avrà la forza (e la volontà) di farli? Con Marchionne, c’era la sensazione che tutto fosse possibile. Senza, bisogna dimostrarlo con i fatti. E dopo Ronaldo, chissà... 


© RIPRODUZIONE RISERVATA