Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, divora la pista

Tra i cordoli del circuito di Balocco con la Giulia più potente, quella con il 2.9 V6 Bi-turbo da 510 CV
Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: prova su strada
Pasquale di Santillo
3 min
BALOCCO (VERCELLI) - Poche parole, solo fatti e tante emozioni. Harald Wester, a.d. di Alfa Romeo, lo aveva promesso nel briefing pre-test nella tribuna del circuito privato del Gruppo FCA a Balocco e puntualmente lei, l’Alfa Romeo Giulia, le ha mantenute, un po’ come era capitato con la Maserati Levante. Ma qui a Balocco, le emozioni sono state diverse, più intense. Intanto perché la Meccanica delle Emozioni fa parte del DNA Alfa Romeo. E poi, perché dopo tanta attesa, verificare con mano (e piede) che siamo di fronte davvero alla macchina della svolta, quella capace di riportare in alto i cuori e i numeri del marchio tanto amato del Biscione, non è stata una sorpresa ma una piacevole constatazione.
 
WESTER - «Quella di oggi - spiega orgoglioso Wester - non sarà la giornata dei discorsi, dei proclami. Ma quella dell’esperienza. A tutti noi piace parlare di auto però le auto sono fatte per essere guidate e quello che desideriamo per voi è che diventiate un tutt’uno con l’Alfa Romeo Giulia, con la vostra macchina. Una cosa che capita sempre meno frequentemente. E per agevolare questa esperienza useremo la tecnologia, che a volte può generare da sola emozioni, altre, come in questo caso, ci può aiutare a misurarla. Vi prego solo di indossare questo “registratore di emozioni” (una sorta di fit watch ndr) per capire come il vostro fisico reagirà alle emozioni di un giro sulla pista di Balocco accanto ad uno dei nostri collaudatori a bordo di un’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio Verde e dei suoi 510 cavalli. Poi vi faremo sapere dove, in che punto il vostro fisico ha reagito e come. Divertitevi».
 
IN PISTA - Pronti via e finalmente siamo a bordo dell’Alfa Romeo Giulia, non una qualsiasi, la Quadrifoglio, cioè la più potente della famiglia e Paolo, il nostro pilota, è uno che ci stupisce subito con una partenza da launch control. Il sound di Giulia è potente, pastoso, ruggente ma poi la macchina fugge via fluida, tra chicane e rettilinei, mentre il rombo ricorda alla lontana, come dice lo stesso Paolo «quello della Giulia di nostro padre». Una battuta che nasconde uno studio specifico, sulla splendida musica capace di suonare questo nuovo gioiello del Biscione. I controlli elettronici fanno filare via liscia la Giulia come su due binari, ma quando Paolo si diverte a staccarli, allora il piacere del giro su pista a Balocco diventa divertimento puro. Sterzo controsterzo, intraversate, drifting: bisogna essere capaci per farlo, ma vedere la Giulia rispondere docile agli abili comandi del pilota è un piacere totale. L’unico difetto è sempre il solito: dura poco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA