Nissan Navara e NV300, la sfida è servita

Il furgone medio e il pick-up fanno parte di una aggressiva strategia espansionistica per i veicoli commerciali in Europa
Nissan Navara e NV300, la sfida è servita
Alessandro Vai
4 min

ERRACHIDIA (MAROCCO) - Per la maggior parte delle persone Nissan fa rima con Qashqai o al massimo con Micra, ma questi due modelli sono solo le punte di diamante di una offerta ben più vista, che si estende anche al settore dei veicoli commerciali. E qui la Casa giapponese può offrire una gamma assolutamente completa, che va dal piccolo NV200 (anche in versione 100% elettrica) al grande NT500 che ha una portata fino a 7,5 tonnellate. Su tutti i mezzi, peraltro, Nissan include una garanzia di 5 anni o 160.000 chilometri e in Europa è l'unico marchio a farlo. A proposito del Vecchio Continente, lo abbiamo salutato per un paio di giorni, giusto il tempo di mettere alla prova il furgone NV300 e il pick-up Navara in situazioni estreme come quelle che si trovano in Marocco. In una parola, il deserto.

L'NV300 è l'erede del Primastar e come quest'ultimo è costruito sulla base del Renault Trafic in virtù di un accordo trilaterale attivo dal 2001 che porta anche alla realizzazione dell'Opel Vivaro. Dietro la nuova denominazione che lo inserisce alla perfezione nel resto della gamma Nissan, c'è un salto generazionale che porta con sé tutta la tecnologia più moderna, a partire dai motori 1.6 dCi turbodiesel - mono o bi-turbo - che hanno un range di potenze compreso tra i 95 e i 145 CV. Ovviamente ci sono un'infinità di combinazioni disponibili tra carrozzerie, altezze, lunghezze e portate ma nella terra africana ci siamo concentrati su quella classica del furgone compatto a tre posti e sulla altrettanto immancabile 9 posti per il trasporto passeggeri. In entrambi i casi emerge un comfort degno di una berlina media, allo stesso modo dell'ampia disponibilità di equipaggiamenti e optional.

Con questi ingredienti Nissan intende continuare a crescere nel mercato europeo dei veicoli commerciali leggeri, proseguendo sulla strada che ha imboccato nei primi 9 mesi del 2016 crescendo del 45%, con un consuntivo delle immatricolazioni cresciuto da 25.000 a 35.000 unità; un buon viatico per raggiungere quell'obiettivo del 4% di quota sul mercato europeo che i giapponesi credono raggiungibile nel breve periodo. Un auspicio reso possibile anche dagli ottimi risultati commerciali del Navara, cioè il pick-up firmato Nissan che è stabilmente uno dei best-seller del segmento. In Marocco abbiamo avuto l'opportunità di metterlo alla frusta anche sulle dune, quelle vere, che si trovano nel deserto attorno alla piccola cittadina di Errachidia.

Per raggiungerle abbiamo percorso molti chilometri su strade asfaltate e non, financo disastrate e piene di sassi, apprezzando sempre il magnifico lavoro delle sospensioni. Contrariamente alla maggior parte dei pick-up infatti, il Navara è stato dotato sin dall'inizio di sospensioni posteriori multi-link, molto più raffinate delle tradizionali balestre o del ponte rigido. Questo vuol dire che si può correre su una pista di sabbia piena di pietre senza dover poi andare dal dentista per far sistemare le otturazioni. Le dune, poi, sembrano essere il suo pane quotidiano. Basta sgonfiare le gomme fino a 1 bar, inserire le 7 marce ridotte e lasciar gestire al cambio automatico i 450 Nm di coppia del 2.3 bi-turbo da 190 CV. A quel punto galleggiare sulla sabbia è un gioco da ragazzi e basta avere l'accortezza di non toccare mai il pedale del freno e di non fermasi in salita, pena un inesorabile insabbiamento.


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