Con Lamborghini Huracàn in Transilvania: la fiera delle vanità

Abbiamo provato su una delle strade più belle del mondo la gamma Huracàn, dalla Spyder alla micidiale Performante
Con Lamborghini Huracàn in Transilvania: la fiera delle vanità
Francesco Colla
5 min

SIBIU (ROMANIA) – Talvolta è lecito fare concessioni al proprio ego. Abbandonandosi alla vanità solo per qualche istante, accentrando l'attenzione di decine di persone e compiacendosi con affettata noncuranza degli sguardi invidiosi. Ma è una breve illusione: tutto ciò è per loro, non per te. Sei Lamborghini Huracàn in parata, quasi 1,5 milioni di auto in carovana mica si vedono tutti i giorni. Men che meno in Transilvania, tra castelli vampireschi e strade inghiottite dalle foreste, dove in poche ore capita di imbattersi in un orso, alcuni decrepiti trattori sovietici e sterminati greggi di pecore.

I rumeni la chiamano la “Follia di Ceausescu”, la Transfagarasan, una delle strade più belle e pericolose al mondo. Un serpente d'asfalto che si snoda fino a 2.000 metri in un susseguirsi di tornanti a strapiombo e tunnel scavati nella roccia; anni di lavoro e sudore per spostare le truppe in caso di un'invasione sovietica mai avvenuta. Ora è un classico domenicale delle famiglie locali e dei numerosi turisti tedeschi e ungheresi, arrivati tra le montagne per ammirare laghi, cascate e le presunte dimore dell'onnipresente Dracula.

Si parte da Sibiu, uno dei centri storici più suggestivi della Romania, al volante di una Huracàn Coupé. Che si riconferma un'auto tanto potente quanto facile e adatta anche ad affrontare lunghi viaggi. Il motore V10 aspirato da 610 cv è il vanto del marchio di Sant'Agata Bolognese e già in modalità “Strada”, la mappatura più tranquilla, regala un sorriso all'accensione. Anche se il meglio arriva con le curve in salita: passando prima in modalità Sport poi in Corsa il Toro si infuria, diventando meno docile e sempre più reattivo ai comandi. Anche se l'elettronica non ti abbandona mai, vedi quando in una frazione di secondo taglia la potenza alle ruote esterne mentre si spalanca il gas nell’uscita di una curva a gomito.

Discorso diverso per la Performante. Presentata al Salone di Ginevra 2016 rappresenta l'apice della tecnologia Lamborghini applicata alla gamma Huracàn. Non è solo più la potente della famiglia, col V10 portato a quota 640 cv, e più leggera di 40 kg grazie all'utilizzo del carbonio forgiato, ma anche equipaggiata con l'ingegnoso sistema di aerodinamica attiva ALA, capace di migliorare nettamente la tenuta di strada e le performance. 

Se esteticamente la Huracàn Coupé si fa notare, la Performante è impossibile da ignorare, cattiva e vistosa come deve essere una Lambo, con l'ala posteriore scura in contrasto col vistoso arancio opaco della carrozzeria e i cerchi specifici da 20” monodado abbinati a pneumatici Pirelli P Zero Corsa. Cui corrisponde un abitacolo essenziale e corsaiolo, con sedili a guscio e volante rivestito in Alcantara che si sposano al già citato “forged composite” che col suo effetto maculato porta al limite dell'eccesso un'estetica già estrema.

Nata per la pista, con tanto di record al Nurburgring dove ha girato in 6:52.01, la Performante soffre e fa soffrire sull'asfalto sconnesso; tuttavia quando il fondo e il traffico lo consentono regala puro godimento. Selezionando la modalità Corsa il cruscotto digitale cambia grafica proiettando il pilota in una dimensione da videogame. In rettilineo l'aerodinamica attiva ALA manda in stallo lo splitter anteriore e l'alettone posteriore per ridurre la resistenza, mentre in curva agisce solo sulla semiala esterna aumentando il grip. Risultato ottenuto grazie a un complesso sistema di condotti e valvole a farfalla che regolano i flussi d'aria dall'anteriore all'ala posteriore a seconda delle necessità. Per farla breve: è una vera arma letale. In piena curva puoi schiacciare l'acceleratore fino a fine corsa e la vettura segue la traiettoria impostata come se fosse sui binari.

Poi ci sono le prestazioni pure: da 0 a 100 km/h in 2”9 e da 0 a 200 in 8”9. Stanchi di arrancare dietro a un camion a 50 all’ora ci si ritrova a 180 orari con una rapidità inquietante. Alla velocità corrispondono ovviamente freni eccezionali: grazie ai dischi carboceramici per passare da 100 km/h a 0 è sufficiente uno spazio di 30 metri. Scesi coi lombi spezzati e un sorriso indelebile dalla Performante si passa alla Huracàn Cabrio, per un'ultima passerella da divi prima di rinfilarsi il proprio ego in tasca e tornare in un mondo dove 200 mila euro per una macchina sono un sogno mostruosamente proibito.

(foto Wolfango)

 

 


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