La Volkswagen elettrica del futuro al Salone di Parigi

La Volkswagen ID (si chiama così) è l'espressione dello stato dell'arte della tecnologia automobilistica sviluppata da VW.
La Volkswagen elettrica del futuro al Salone di Parigi
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Alberto Sabbatini

Ho guidato la Volkswagen elettrica del futuro. La macchina elettrica di domani secondo il gruppo VW, presentata con grande enfasi al salone di Parigi. Guidata virtualmente, ad essere precisi, perché quest’auto è ancora un prototipo incompleto. Ma il sistema di realtà virtuale e realtà aumentata, con il famoso “oculus” (ovvero la maschera digitale che si calza sugli occhi e che ti permette di vivere e toccare con mano una realtà virtuale) è stato in grado di immergermi con grande realismo per qualche minuto nel mondo del futuro. E farmi sperimentare praticamente dal vero che effetto farà guidare un giorno la prima VW elettrica nuova generazione che arriverà sul mercato attorno al 2020. E allora iniziamo il viaggio al volante. Anzi, a bordo perché più che guidarla mi sono fatto scarrozzare, visto che è a guida autonoma.

La Volkswagen ID (si chiama così) è l’espressione dello stato dell’arte della tecnologia automobilistica sviluppata da VW. Contiene tutta la tecnologia che Volkswagen pensa di poter mettere funzionante nell’automobile del futuro attorno al 2020, data in cui secondo i tedeschi, quest'auto elettrica a guida autonoma viaggerà tranquillamente sulle nostre strade. E Vlkswagen è convinta di poterla vendere a un prezzo paragonabile a quello di una tradizionale Golf diesel accessoriata di oggi: quindi un po' più di 20mila euro.

L’unica cosa uguale alle automobili di oggi sono le dimensioni. La Volkswagen ID è una compatta quattro porte grande più o meno come una Golf. E alla Golf assomiglia anche nelle forme e nel “taglio” dei fari posteriori. Ma le analogie finiscono qui. Per prima cosa la Volkswagen ID non la vai a prendere al parcheggio, ma viene lei da te: la chiami con l’apposita App sull’iPhone, schiacci il tasto “raccoglimi” e lei arriva silenziosa e precisa. Quando è davanti a te, lei apre le quattro porte che sono simmetriche: le due davanti si aprono di 90 gradi, le due posteriori invece scorrono lateralmente e poi si spalancano controvento e danno accesso a tutto l’abitacolo senza il classico montante che divide le porte e ostacola per salire a bordo. Poi, silenziosamente come è arrivata, la VW ID riparte con te a bordo.

Silenziosamente perché ovviamente è elettrica: ha un motore che genera 125 kW che corrispondono a 170 cavalli. Abbastanza per scattare da 0 a 100 km/h in meno di 8 secondi e per toccare una velocità massima di 160 km orari. Le sue batterie si ricaricano in modo induttivo: senza contatto fisico, senza la necessità di un cavo connesso alla corrente. Basta spostare la VW sopra una piastra che “trasmette” alle batterie la tensione per ricaricarla. E non sarà neanche un vostro problema caricarla perché andrà lei da sola, dopo avervi lasciato al lavoro, al ristorante o a casa, a ricaricarsi da sola. Si caricherà in fretta, non come le elettriche di oggi che richiedono una notte intera. In mezz’oretta l’80% della ricarica sarà stata effettuata. E con un pieno di corrente avrà fino a 600 km di autonomia.

A bordo mi siedo e stringo il volante (bianco) tra le mani per guidare. Se mi va, faccio così, ma perché impegnarsi a tenere d’occhio strada e traffico quando ci si potrebbe rilassare e farsi scarrozzare da lei in modo molto più sicuro? Cambiare modalità di guida e passare a quella completamente autonoma è facile: basta schiacciare il logo “VW” al centro del volante per tre secondi. Si innesta il programma di guida automatica. A quel punto lascio la presa del volante, questo si ritrae e si “immerge” nel cruscotto. Io mi rilasso sul sedile, osservo la gente sulle strade mentre l’auto guida da sola, rallentando e fermandosi davanti ai pedoni, riaccelerando con la strada libera. Ovviamente devo aver impostato una meta sul navigatore, usando i tasti o il comando vocale, altrimenti lei non sa dove andare. Arrivo a destinazione: la ID si ferma, apre le porte, indietreggia il sedile e lo ruota verso l’esterno, mi fa scendere e se ne va via da sola a parcheggiare e ricaricarsi.

Ah, già e la chiave? Non serve più. Mi riconosce lei attraverso il telefonino. Come sa già chi usa un computer Apple, all’acquisto dell’auto avrò una identità unica e esclusiva; un ID che è un profilo utente che tiene memoria di tutte le mie informazioni legate all’automobile: dalla posizione dei sedili, alla temperatura che preferisco per il clima, alla musica che ascolto, fino ai contatti telefonici da trasferire sul computer di bordo. Questo profilo utente sarà salvato sul cloud della VW e vi saranno abbinati i numeri dei telefonini di me e dei miei familiari o di chiunque autorizzerò a guidare (o farsi trasportare) dalla Volkswagen ID. Una volta avviata la App sul telefonino, la ID riconoscerà l’identità mia o di chi è stato autorizzato da me, e verrà a prenderci per il prossimo viaggio.


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