La prima BMW elettrica? E' la 1602e del 1972

Con un pacco batteria da 350 kg il modello sperimentale raggiungeva i 100 km/h e un'autonomia massima di 50 km. I due esemplari realizzati vennero utilizzati come auto di servizio alle Olimpiadi di Monaco del '72.
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ROMA - La storia dell’auto elettrica affonda le sue radici fino alla fine dell’800, con modelli come la Baker Electric o la successiva Detroit Electric. Ma la sono serviti più di cento anni affinché si potesse arrivare a una produzione di massa di veicoli “green” e il merito è anche di innovativi prototipi come la BMW 1602e, antenata della i3 che debuttò in occasione dei Giochi Olimpici di Monaco del ’72 come veicoli d’appoggio per la maratona e per il trasporto dei commissari.

Tutto era iniziato tre anni prima, quando la Casa bavarese costruì due veicoli sperimentali sulla base della Serie 02 con l’obiettivo di studiare l’idoneità di un’unità a propulsione elettrica per la guida pratica. Lo spazio prima occupato dalla scatola degli ingranaggi era ora dedicato ad un motore “shunt-wound” a corrente continua con una potenza massima di 32 kW sviluppato dalla Bosch e la cui potenza veniva indirizzata alle ruote posteriori mediante gli ingranaggi intermedi e l’albero di trasmissione. Una ventola radiale da 140 W controllata da un termostato provvedeva al raffreddamento. Il motore elettrico dal peso di 85 chilogrammi era alimentato da 12 batterie standard piombo-acido da 12 V della Varta, posizionate su un bancale nel vano motore.

Il gruppo batterie pesava ben 350 chilogrammi; tuttavia era possibile rimuoverlo come unità singola e sostituirlo con un gruppo ricaricato. La BMW 1602 Electric accelerava da fermo a 50 km/h in otto secondi e raggiungeva una velocità massima di 100 km/h. La sua autonomia era di circa 30 chilometri durante la guida in città, distanza che raddoppiava quando si guidava costantemente a 50 km/h. Già allora il motore elettrico serviva anche come generatore, permettendo all’energia prodotta duranta le frenate di essere accumulata nella batteria (freno rigenerativo). Insomma dei veri e propri antenati degli odierni KERS. Tuttavia, divenne ben presto evidente che gli svantaggi specifici di questa propulsione elettrica sarebbero potuti essere risolti soltanto mediante progressi nell’ambito della tecnologia relativa alle batterie. Di conseguenza, la BMW 1602 Electric veniva vista soltanto come un primo tentativo di sviluppo invece che una soluzione fattibile. Ma BMW credeva nella mobilità elettrica e dopo questi due prototipi vennero realizzate la LS Electric (1975) la 325 Ix (1987), la E1 (1991) e via discorrendo fino all’attuale i3 che abbiamo messo alla prova poco tempo fa per le strade di Roma.  
 

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