John Lennon, 50 anni fa la Rolls Royce "Yellow submarine"

Il 3 giugno del '65 l'artista britannico acquistò una Phantom V limousine che sarebbe entrata nella storia della musica e l'avrebbe seguito anche negli States. Il video.
Francesco Colla
2 min

La Rolls Royce Phantom V è un'auto leggendaria, destinata a sovrani e grandi star. Negli anni '60 faceva parte del garage della Regina Elisabetta II, così come di quello dello Shah di Persia, del re di Norvegia e del dittatore yugoslavo Tito. E dal 3 giugno 1965 un esempalre limousine venne consegnata a John Lennon, all'epoca 25enne preso dal turbine della "Beatles mania". John era un grande artista ma anche un pessimo automobilista e raramente guidò la sua splendida Phantom, affidata sempre a un autista. 

La prima uscita pubblica dell'auto avvenne pochi mesi dopo l'acquisto, quando i FabFour si presentarono alla premiere del loro secondo film, Help!, a bordo della limo che all'epoca presentava ancora la carrozzeria originale. Fu infatti il batterista Ringo Starr, nel '67, a consigliargli di far riverniciare l'auto con l'inconfondibile livrea floreale ispirata ai caravan dei gitani e realizzata (per l'iperbolica cifra di 4.200 dollari) da un'artista olandese.Nonostante il modello fosse il non plus ultra del lusso, Lennon fece fare altre modifiche, per l'epoca sensazionali: nell'abitacolo vennero infatti installati frigorifero, televisore, telefono, registratore e finestrini oscurati. Oggi potrebbe sembrare una banalità, ma all'epoca fu la prima auto in Gran Bretagna a circolare con i cristalli "privacy". Non solo: l'eccentrico John fece convertire il divano posteriore in un letto a due piazze

La storia dell'auto prosegue anche negli anni '70, dopo lo scioglimento dei Beatles e il trasferimento negli States assieme alla moglie Yoko Ono: la coppia ospitò spesso sulla Rolls gli amici in tour, dai Rolling Stones a Bob Dylan, ma dopo pochi anni Lennon utilizzò sempre più raramente l'auto, fino a decidere di chiuderla in un garage. La separazione nel '77: per risolvere una pendenza fiscale John e Yoko donarono l'auto allo Smithsonian Institute in cambio di un "bonus" di 250 mila dollari. Nell'85 la Phantom passò di mano e fu venduta all'asta da Sotheby, per l'allora cifra record di 2.3 milioni di dollari (diventando l'auto più costosa della storia) e acquistata da un facltoso collezionista del South Carolina.

 

 


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