70 anni Ferrari: le dieci icone Rosse

Dalla 125S alla F12 Berlinetta: le dieci Ferrari che hanno fatto la storia del marchio di Maranello
70 anni Ferrari: le dieci icone Rosse

ROMA - Ferrari ha compiuto 70 anni. Nel 1947 il fondatore, Enzo, era ormai prossimo alla cinquantina e la Scuderia che porta il suo nome già all'epoca era in conosciuta in tutti i circuiti del mondo. Ma fu nel dopoguerra che venne posata la pietra miliare del marchio di Maranello: quando in un giorno di marzo il Drake, come sarebbe stato soprannominato parecchi anni dopo, imboccò  strada che da Maranello porta a Formigine al volante della sua prima macchina.

Era la 125S, la prima Ferrari. equipaggiata col motore V12 1.5 litri di Gioacchino Colombo cui contribuirono Giuseppe Busso e Luigi Bazzi. La potenza era di soli 118 cavalli ma grazie a una massa (a vuoto) di 650 kg l'auto volava fino a 210 km/h. L’esordio in gara avvenne poche settimane dopo il giro di prova sul circuito di Piacenza. E fu, nelle parole di Enzo Ferrari, un “insuccesso promettente”, con Franco Cortese costretto al ritiro da un guasto alla pompa del carburante mentre era al comando. Era la nascita del mito.


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1957: 250 Testa Rossa

A dieci anni dal promettente insuccesso di Piacenza, Ferrari è già un mito, anche grazie a tre titoli mondiali vinti dal '50 al '56 nell'allora giovane campionato di Formula 1. Nel '57 viene presentata la 250 Testa Rossa, destinata a scrivere la storia della 24 Ore di Le Mans. Equipaggiata col motore V12 di 3.0 litri da 300 cavalli alimentato da 6 carburatori Weber, la spider raggiunge i 270 km/h grazie a un peso di soli 800 kg. 


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1957: California

Il pilota Luigi Chinetti, appeso il casco al chiodo, decise di tentare fortuna importando le Ferrari in America. In breve gli Stati Uniti divennerp il primo mercato per la Casa di Maranello. Il fiduciario per la West Coast, John Von Neumann, ritenne che una spider avrebbe avuto molto successo in California, l'idea piacque a Ferrari e così Scaglietti ebbe così modo di creare una vettura divenuta leggenda, costruendone 106 esemplari di cui nove con carrozzeria in lega leggera. Equipaggiata col motore V12 di 3.0 litri da 240 cavalli riusciva a superare i 250 km/h. 


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1962: 250 GTO

E' uno dei modelli più famosi e sicuramente tra i più preziosi, grazie a un design da vera opera d'arte e prestazioni eccezionali. Nel 2013 un esemplare è stato battuto all'asta per 52 milioni di dollari. Creata dall'equipe guidata da Giorgio Bizzarrini e poi perfezionata da Scaglietti, è una icona dell'automobilismo mondiale. Montato anteriormente c’è il motore V12 di 3.0 litri da 300 cavalli, capace di spingere la vettura a 280 km/h di velocità massima. 


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1967: Dino 206 GT

E' stata una delle vetture dedicate al primogenito di Enzo Ferrari, Dino, prematuramente scomparso. La 206 GT venne lanciata per ampliare le vendite realizzando una sportiva che oggi definiremmo "entry level", equipaggiata col motre V6 di derivazione Fiat, dal momento che all'epoca la Ferrari non aveva una grande capacità produttiva. Grazie a una potenza di 180 cv la 206 GT raggiungeva i 235 km/h. 


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1984: GTO

Annunciata da Enzo Ferrari nel settembre 1983 e svelata al Salone di Ginevra nel marzo 84, la GTO univa un nome leggendario alla spettacolare linea di Pininfarina, al motore V8 da 400 cavalli. e al largo uso di materiali speciali. Fu un successo immediato e per far fronte alle richieste della clientela, si dovettero costruire 272 esemplari al posto dei 200 previsti, tutti venduti prima che la produzione iniziasse. La GTO fu il vero punto di partenza della “Sindrome delle Supercar”, e dimostrò l’esistenza di un mercato per produzioni di serie in piccoli volumi di vetture sportive con prestazioni estreme, vendibili quasi a qualunque prezzo. Prima di essere ritirate dai loro proprietari, molte GTO videro il loro contratto d’acquisto passare di mano, spesso più di una volta, con lauti profitti per il suo venditore.


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1984: Testarossa 

Probabilmente è l'auto più famosa degli anni '80. La guidava Sonny Crockett in Miami Vice, così come Maradona a Napoli. Disegnata da Pininfarina montava l'evoluto 12 cilindri boxer a quattro valvole per cilindro, all'epoca il motore più potente installato su di un’auto sportiva di serie. Ben 390 i cavalli erogati, per una velocità massima di 290 km/h e uno scatto 0-100 km/h in 5"8.


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1987: F40

E' stata l'ultima auto dell'era Enzo Ferrari, che sarebbe scomparso nel 1988, realizzata per celebrare i 40 anni del marchio. Disegnata da Pininfarina è da molti considerata la prima supercar della storia, che proseguiva la filosofia delle vetture estreme inaugurata con la GTO, portandola a livelli ancora più elevati. La propulsione era affidata a un V8 di 3.0 litri da 478 cavalli, a garanzia di uno scatto 0-100 km/h di 324 km/h e uno scatto 0-100 km/h in 4”1. 


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2009: 458 Italia

Pluripremiata, stravenduta e vincente. La 458 Italia è una delle auto simbolo del nuovo millennio Ferrari. Il design compatto e filante è abbinato al motore V8 di 4.5 litri da 570 cavalli, per uno scatto 0-100 km/h in 3"4 e una velocità massima superiore ai 325 km/h. 


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2012: FF

Quattro posti e quattro ruote motrici con motore V12 di 6.2 litri da 660 cavalli per uno scatto 0-100 in 3"7 e una velocità massima di 335 km/h. La FF porta il marchio Ferrari verso una nuova era, quella delle gran turismo utilizzabili in ogni condizione, cui è seguita la GTC4Lusso a quattro ruote sterzanti. E che presto potrebbe evolversi in una "utility" concettualmente non lontana da un crossover. Ovviamente supersportivo. 


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ROMA - Ferrari ha compiuto 70 anni. Nel 1947 il fondatore, Enzo, era ormai prossimo alla cinquantina e la Scuderia che porta il suo nome già all'epoca era in conosciuta in tutti i circuiti del mondo. Ma fu nel dopoguerra che venne posata la pietra miliare del marchio di Maranello: quando in un giorno di marzo il Drake, come sarebbe stato soprannominato parecchi anni dopo, imboccò  strada che da Maranello porta a Formigine al volante della sua prima macchina.

Era la 125S, la prima Ferrari. equipaggiata col motore V12 1.5 litri di Gioacchino Colombo cui contribuirono Giuseppe Busso e Luigi Bazzi. La potenza era di soli 118 cavalli ma grazie a una massa (a vuoto) di 650 kg l'auto volava fino a 210 km/h. L’esordio in gara avvenne poche settimane dopo il giro di prova sul circuito di Piacenza. E fu, nelle parole di Enzo Ferrari, un “insuccesso promettente”, con Franco Cortese costretto al ritiro da un guasto alla pompa del carburante mentre era al comando. Era la nascita del mito.


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