Pancalli: «A PyeongChang per far meglio di Sochi»

Il presidente del Comitato Paralimpico Italiano si mostra ottimista in vista delle Paralimpiadi invernali che inizieranno tra qualche settimana in Corea del Sud. «Il movimento del Cip in?Italia è ormai esploso»
Pancalli: «A PyeongChang per far meglio di Sochi»© ANSA
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PYEONGCHANG - Da Palermo, dove nei prossimi due giorni si svolgeranno i campionati italiani di para-archery, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico (Cip) Luca Pancalli ha detto la sua, con il consueto ottimismo, circa le ormai imminenti Paralimpiadi di PyeongChang, che verranno disputate come di consueto subito dopo le Olimpiadi. «E' una manifestazione particolarmente importante - ha detto il presidente in un'intervista all'Itapress - Sono grato al presidente della Fitarco Scarzella perché ha voluto portare in questo territorio, da sempre particolarmente generoso nei confronti della famiglia paralimpica italiana, un evento di tale caratura, con la presenza di grandi campioni del movimento dell'arco paralimpico. Mi auguro che possa anche rappresentare un endorsment del lavoro di promozione dell'attività paralimpica in questa Regione».

MEGLIO DI SOCHI - Poi il pensiero va a quel che sarà tra qualche settimana sui campi di gara olimpici di PyeongChang: «L'obiettivo è fare meglio di Sochi che fu un'esperienza non tra le migliori - dice con franchezza Pancalli - Speriamo di migliorare grazie anche all'apporto di alcuni giovani che nel frattempo sono emersi e soprattutto abbiamo la squadra di ice sledge hockey con un cuore grande che potrebbe farci anche sognare». Insomma, se per le Olimpiadi l'Italia è accreditata di uno o due titoli, nelle Paralimpiadi potrebbe persino andare meglio.

MOVIMENTO IN ESPANSIONE - Se il movimento paralitico in Italia è in forte espansione, parte del merito va alle emozioni che ha saputo suscitare, in tempi recenti, un'atleta del calibro di Bebe Voi, sicuramente la più famosa tra gli atleti del Cip. Eppure il presidente Pancalli tiene a sottolineare che: «Bebe Vio è la nostra mascotte, è vero, ma ci sono tantissimi atleti, magari meno conosciuti, che hanno onorato la storia più recente del movimento paralimpico. Da Morlacchi alla Caironi, da Bertella alla Contrafatto, e tanti altri che rischierei di dimenticare. Il segnale che il movimento paralitico è ormai esploso: un vero e proprio tsunami tutto italiano». Che potrebbe vivere di onde altissime anche in Corea del Sud.


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