Pittin non si arrende: «Ci riprovo dal large hill»

Il combinatista azzurro, lontano dai primi nella gara dal "normal hill", vede il bicchiere mezzo pieno: «In stagione ho fatto un quinto posto dal trampolino grande: vedremo»
Pittin non si arrende: «Ci riprovo dal large hill»© LAPRESSE
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PYEONGCHANG - Stavolta non è bastato correre più veloce di tutti i suoi avversari sugli sci stretti da fondo. Quella rimonta, classica nelle gare di Alessandro Pittin, che a Vancouver 2010 gli regalò una storica medaglia (la prima per l'Italia nella combinata nordica) e che comunque a Sochi 2014 lo portò ad un soffio dal bis (quarto, vicinissimo al podio), stavolta, nella gara vinta con pieno merito dal tedesco Eric Frenzel, è partita da troppo lontano (dal 38esimo posto dopo la prova di salto) per poter portare l'azzurro più in là del 19esimo piazzamento finale. Così il medagliere azzurro a PyeongChang resta fermo a tre medaglie.
L'ANALISI DI PITTIN - Il cruccio di Pittin è una prova di salto disputata in condizioni molto particolari, a causa di quel forte vento che aveva già costretto gli organizzatori a rinviare due gare in giornata. «Quando la giuria ci fa saltare significa che le condizioni non sono pericolose - dice con onestà l'azzurro - Io però non sono riuscito a concentrarmi e rimanere tranquillo in cima al trampolino, perché non mi è mai capitata una situazione del genere con un vento così forte: mi ha creato un po' di nervosismo».
«MI SENTO SODDISFATTO» - A conti fatti, però, Pittin promuove la sua prova: «Sto comunque cercando di migliorare e per il percorso che ho fatto fino adesso mi sento soddisfatto - prosegue l'azzurro - I risultati ottenuti nelle prove erano relativi, poiché o mancavano molti atleti o il clima ha inciso parecchio: nessun salto che ho fatto comunque mi ha fatto pensare di potermela poi giocare con i primi. Da un po' fastidio che ci si prepari tutto l'anno per una gara in cui molto si gioca per fortuna o sfortuna. Ho dato il massimo ma non mi sono mai trovato bene qui. Avrei potuto fare un po' meglio forse, ma non sarei mai entrato nei 10».
APPUNTAMENTO AL LARGE HILL - La chiusura è all'insegna dell'ottimismo. O, quanto meno, è un'apertura alla speranza. «In stagione ho fatto un quinto posto dal trampolino grande - dice infatti il leader degli azzurri - quindi vedremo cosa succederà nella prossima gara». Quella dal "large hill", appunto.


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