Fondo, la staffetta va alla Norvegia. Italia 7ª

I favoritissimi scandinavi trionfano nella gara più attesa grazie a un allungo finale di Klaebo. Seconda la rappresentativa Ora, terza la Francia. Gli azzurri illudono, poi crollano
Fondo, la staffetta va alla Norvegia. Italia 7ª© Getty Images
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PYEONGCHANG - Pronostici rispettati in pieno nella "gara regina" dello sci di fondo alle Olimpiadi invernali di PyeongChang 2018: la staffetta 4x10 km maschile vede infatti il trionfo dei favoritissimi norvegesi, che grazie a questo oro passano anche in testa al medagliere dei Giochi coreani scavalcando la Germania, esattamente come nelle previsioni della vigilia. Alle spalle del quartetto norvegese (Toenseth, Sundby, Krueger, Klaebo), che ha chiuso in 1h33'04"9, si è piazzato il giovane team dell'OAR (gli atleti olimpici russi), che ha retto fino a poche centinaia di metri dal traguardo, prima di essere staccato dagli scandinavi (grazie a uno splendido allungo di Klaebo) e chiudere a 9"4. Bronzo all'ottima Francia, protagonista della staffetta sin dall'inizio, staccata di 36"9.
ITALIA: ILLUSIONE E DELUSIONE - Peccato per l'Italia, che illude per almeno un'ora (su un'ora e mezza complessiva di gara), restando in piena lotta non solo per le medaglie ma addirittura, teoricamente, per quella d'oro. Poi, però, dopo che Maicol Rastelli prima e Francesco De Fabiani poi ci avevano tenuti nel vivo della corsa, nella parte finale della terza frazione, il terzo frazionista azzurro Giandomenico Salvadori ha improvvisamente finito le energie. Una crisi nerissima, che gli ha fatto perdere 1'11" in poco più di tre km, facendoci scivolare in quinta posizione e ormai fuori dai giochi. L'ultimo frazionista azzurro, Federico Pellegrino (già argento nella prova sprint), a quel punto ha provato a reggere il ritmo della Finlandia per metà frazione. Poi, forse pensando anche alla imminente staffetta sprint, ha tirato i remi in barca, chiudendo al settimo posto, a 2'35"2 dalla Norvegia. A conti fatti, dunque, è arrivato un risultato mediocre, eppure l'Italia è stata agganciata al sogno di una medaglia per oltre due terzi di gara. Un gran peccato.


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