Roma 2024, vetrina Golden Gala. Gatlin: «Giochi possibili qui»

Alla conferenza stampa del grande appuntamento romano dell'atletica il velocista è sicuro: «I tifosi dovrebbero essere eccitati all'idea di vedere i Giochi qui»
Justin Gatlin e Gregory Rutherford© ANSA
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ROMA - Il Golden Gala di domani sarà anche una vetrina per la candidatura olimpica della Capitale, con un enorme hashtag 'We Want Roma 2024' che campeggerà nelle due curve dell'Olimpico. Nella conferenza stampa di presentazione di oggi, anche Gianmarco Tamberi, iridato indoor nel salto in alto, ha cavalcato il sogno a cinque cerchi: "Sarebbe veramente bello fare le Olimpiadi in Italia. Sarò un po' vecchietto nel 2024, avrò 32 anni, ma possiamo stringere i denti: è un sogno e speriamo che si realizzi".

LA CARICA DI GATLIN - Anche il velocista statunitense, Justin Gatlin, sponsorizza la candidatura italiana: "Roma può ospitare le Olimpiadi, ho tanti ricordi qui e penso che i tifosi sarebbero davvero eccitati all'idea di vedere i Giochi qui".

GOLDEN GALA, CHE SHOW - Intanto però l'atletica 'tricolore' scende in pista all'Olimpico per le prove generali di Rio. Il Golden Gala - Pietro Mennea, quinta tappa della Iaaf Diamond League 2016 in programma domani a Roma, avrà molto azzurro tra i tanti big che animeranno lo stadio capitolino: quasi cinquanta atleti titolari di medaglie d'oro olimpiche, mondiali o europee o vincitori della Diamond League. Un meeting "dove troveranno spazio tanti atleti italiani di livello - sottolinea il presidente della Fidal, Alfio Giomi -, a partire da Tamberi, ma non solo per lui". Inevitabile porre l'accento proprio sulla gara di salto in alto uomini (ore 20:10), dove i circa 35.000 spettatori attesi dagli organizzatori, potranno sostenere Gianmarco Tamberi, all'esordio al Golden Gala e alla sua prima apparizione in Italia dopo l'oro ai mondiali indoor di Portland. Fiore all'occhiello tutto azzurro completato da Marco Fassinotti e da un cast che vede in pista il primatista del meeting Mutaz Barshim, l'oro di Mosca e Zurigo, Bohdan Bondarenko, gli argenti iridati Guowei e Grabarz, vincitore all'Olimpico nel 2012. Difficile superare il muro dei 2,40: "Il mio primo pensiero va a Rio - confessa Tamberi -, siamo in un anno importante, quello olimpico, tutti sappiamo quale è l'obiettivo. Dopo Roma gareggerò a Bimingham e poi in Polonia, ognuna di queste gare è una preparazione verso le Olimpiadi, non vedo l'ora che arrivi quel giorno. Ma domani al Golden Gala spero di fare del mio meglio"

FOTO, QUANTE STELLE PER IL GOLDEN GALA

Fare bella figura davanti al pubblico di casa sarebbe il più bel regalo per il suo 24° compleanno festeggiato oggi. Barba incolta ("ma domani taglierò la parte destra, come sempre", specifica il saltatore), Tamberi ha a lungo scherzato con l'amico Mutaz Barshim: "È sempre un piacere venire qui a Roma, farò del mio meglio anche se si tratta di una tappa di avvicinamento a Rio", ammette il qatariota. "È il più forte di tutti i tempi...", ammette Tamberi, prima di dispensare consigli alla Federazione ("L'atletica ora sta vivendo un buon momento, per migliorare bisogna aprire gli occhi oltre l'orizzonte e l'Italia e scoprire come si allenano all'estero per migliorare") e ribadire il suo niet al ritorno di Schwazer in azzurro: "Non cambio la mia opinione - dice dell'altoatesino appena rientrato in Nazionale dopo la squalifica per doping - può essere anche una bravissima persona ma per me non rappresenta più i valori della Nazionale". Tra lui, Bondarenko, Barshim e Fassinotti, scatta poi il pronostico su quale misura garantirebbe l'oro a Rio: "Dico 2.38", si sbilancia quest'ultimo. "Con quella misura sei sul podio sicuro", apre Barshim. "Sì, sarebbe un buon risultato", ammette l'ucraino, mentre Tamberi replica: "Ma non mi stupirei che alcuni atleti possano saltare anche a 2.40", chiosa Tamberi.

BOLT NON C'È - Di livello anche il triplo donne con Caterine Ibarguen, i 400 uomini con Wayde van Niekerk prossimo ad allenarsi con Usain Bolt e il salto in lungo con Greg Rutherford. Per il secondo anno consecutivo mancherà Usain Bolt i 100 metri sono Justin Gatlin contro il resto del mondo: "Non mi dispiace che sia assente, ci sarà tempo per confrontarci in sfide più esaltanti", spiega lo statunitense che torna sul suo passato macchiato dal doping: "Io corro, mi alleno, dispiace che mi dipingano così: è un danno per me e per la mia famiglia".


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