Rio 2016 Nuoto, Federica Pellegrini sta costruendo un capolavoro

L'azzurra promossa con il terzo tempo nei 200 stile libero («Volevo la corsia tre»). Domani la quarta finale olimpica, questa volta contro Sjostrom e Ledecky
Rio 2016 Nuoto, Federica Pellegrini sta costruendo un capolavoro© REUTERS
Paolo de Laurentiis
3 min

Dettagli per palati fini: Federica Pellegrini disegna la semifinale dei 200 stile libero con la lucidità dei campioni. Talento, esperienza, forza: c’è tutta la Divina in queste quattro vasche. Fede entra in finale con il terzo tempo perché voleva la terza corsia: lei, che respira a destra, negli ultimi 50 metri potrà controllare le rivali, piazzate in corsia quattro e in corsia cinque, senza scomporsi. Piccole (o grandi) cose che dimostrano quanto Federica abbia lavorato e studiato questa gara e la situazione che vivrà domani notte: sta costruendo da mesi un capolavoro. Voleva giocarsela e lo farà. Sjostrom e Ledecky hanno fatto meglio, entrambe sotto il muro dell’1’55 (1’54”65 la svedese, 1’54”81 l’americana, 1’55”42 Federica) ma nessuno come l’azzurra può decidere cosa fare in corso d’opera. Se nelle batteria era stata molto prudente all’inizio per poi salire in progressione, questa volta - con le due rivali vicino - è partita forte, ha controllato il secondo e il terzo cinquanta per poi mollare alla fine e garantirsi il piazzamento che voleva: «Pensavo che le prime due mi salutassero e andassero via. Sono molto contenta, non dico niente per scaramanzia» racconta alla fine della gara con un sorriso che spiega forse più del tempo fatto.

Nella lotta per il podio potrebbe inserirsi l’australiana McKeon, ieri un po’ in ombra, ma la sensazione è che il terzetto Sjostrom-Ledecky-Pellegrini domani si dividerà le medaglie. Il colore lo vedremo. Per Federica è la quarta finale olimpica nei 200 stile libero: argento nel 2004, oro nel 2008, quinta nel 2012. Per dare l’idea di quanto sia cresciuto il livello e di quanto lei sia riuscita a restare al passo con i tempi, Federica è l’unica superstite della finale di Londra 2012: le altre sette sono cambiate tutte. E’ passata dalla Van Almsick del 2004 alla Ledecky del 2016. Una continuità e una costanza da far paura. Comunque vada domani.

Le quattro finali olimpiche di Federica

Atene 2004 argento

1. Potec (Rom) 1’58”03

2. Pellegrini (Ita) 1’58”22

3. Figues (Fra) 1’58”45

4. Barzycka (Pol) 1’58”62

5. Van Almsick (Ger) 1’58”88

6. Vollmer (Usa) 1’58”98

7. Pang (Chn) 1’59”16

8. Lillhage (Swe) 1’59”20

Pechino 2008 oro

1. Pellegrini (Ita) 1’54”82

2. Isakovic (Slo) 1’54”97

3. Pang (Chn) 1’55”05

4. Hoff (Usa) 1’55”78

5. Potec (Rom) 1’56”87

6. McClatchey (Gbr) 1’57”65

7. Barrat (Gbr) 1.57”83

7. Etienne (Fra) 1’57”83

Londra 2012 quinta

1. Schmitt (Usa) 1’53”61

2. Muffat (Fra) 1’55”58

3. Barratt (Aus) 1’55”81

4. Franklin (Usa) 1’55”82

5. Pellegrini (Ita) 1’56”73

6. Popova (Rus) 1’57”25

7. McClatchey (Gbr) 1’57”60

8. Palmer (Aus) 1’57”68

Rio 2016 ?

Sjostrom (Swe, 1’54”65)

Ledecky(Usa, 1’54”81)

Pellegrini (Ita, 1’55”42)

Shen (Chn, 1’56”03)

Coleman (Swe, 1’56”05)

McKeon (Aus, 1’56”29)

Bonnet (Fra, 1’56”38)

Barrat (Aus, 1’56”63)


© RIPRODUZIONE RISERVATA