Grand'Italia: le 28 medaglie di Rio valgono più delle 28 di Pechino e Londra

Dire no a Roma 2024 sarebbe un autogol incredibile
Grand'Italia: le 28 medaglie di Rio valgono più delle 28 di Pechino e Londra© LaPresse
Xavier Jacobelli
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Adesso che i Giochi della trentunesima Olimpiade sono finiti, è il tempo di celebrare l'Italia, nona nel medagliere, davanti anche al Brasile padrone di casa, soltanto tredicesimo. Otto ori, 12 argenti e 8 bronzi: 28 medaglie, tante quante a Pechino 2008 e a Londra 2012, cui si aggiungono 10 quarti posti e i podi negati a Tamberi, per infortunio e a Schwazer per una squalifica invereconda e scandalosa, alla base dello storico zero dell'atletica che da 60 anni non andava così male. Rispetto alle precedenti due edizioni, l'Italia ha collezionato un maggior numero di argenti (11) e tutto questo nonostante la frattura della clavicola di Nibali; la delusione patita da Federica Pellegrini, Arianna Errigo, Clemente Russo; il bronzo sfumato per un nonnulla da Vanessa Ferrari e dalle ragazze della ritmica.

Se i Giochi sono stati amari per la scherma, sono stati trionfali per il nuoto (straordinari il Settebello e il Setterosa), per non dire del tiro a segno e del tiro a volo (7 medaglie, di cui 4 d'oro, la metà esatta del bottino totale); dell'Italvolley che ha perso sì la terza finale olimpica, ma dal '96 si piazza sistematicamente fra le prime quattro. C'è dell'altro, c'è il fenomeno Paltrinieri; c'è lo storico argento del beach volley, per non dire di Basile, uomo copertina del judo; di Garozzo e Rossetti, su su sino a Campriani che, dicono gli esperti, se deciderà di gareggiare anche a Tokyo non avrà rivali. E magari anche a Roma 2024, anche se dicono che in Campidoglio spiri sempre più forte il vento del no alla candidatura italiana. Sarebbe un autogol incredibile, un vero schiaffo alla Grand'Italia di Rio.


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