Roma 2024, Malagò: «Abbiamo interrotto la candidatura»

Il presidente del Coni: «Un grave danno allo sport italiano, ho candidato Milano per la sessione del Cio 2019»
Malagò annuncia l'addio a Roma 2024
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ROMA - «Ho scritto al Cio la lettera con cui interrompiano il percorso per Roma 2024». Così Giovanni Malagò annuncia ufficialmente il ritiro di Roma per la corsa alle Olimpiadi del 2024. «La nostra candidatura sarebbe stata difficile da battere», ha spiegato il presidente del Coni in conferenza stampa.

MILANO 2019 - "Ho deciso di candidare Milano per ospitare la sessione del Cio del 2019. È la prima data utile visto che nel 2017 la sessione si terrà a Lima e nel 2018, anno olimpico, sarà a Pyeongchang". Lo ha detto Giovanni Malagò durante una conferenza stampa al Coni. "Credo - ha sottolineato - che la sessione del Cio del 2019 a Milano sia il nostro primo passo per riavvicinare l'Italia dopo questa inaccettabile interruzione di Roma 2024. Ne ho parlato col Governatore Maroni e col Sindaco Sala che si sono detti entusiasti".

L'OLIMPICO SARA' RISTRUTTURATO - "D'ora in avanti concentreremo sforzi e interessi esclusivamente sui nostri asset che a Roma sono il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti e il Parco del Foro Italico, un'area che il mondo ci invidia e sui quali la Coni Servizi da oltre un decennio ha investito e continuerà a farlo". Lo ha annunciato il presidente del Coni, Giovanni Malagò. "Interrompendo il cammino di Roma 2024, è chiaro ed evidente che anche il Coni e la Coni Servizi dovranno rimodulare e rimodellare i loro impegni e le loro strategie sia in termini di sviluppo organizzativo sia di impiantistica sportiva", ha aggiunto Malagò, anticipando alcuni lavori di ristrutturazione e ampliamento degli impianti già esistenti nel Parco del Foro Italico, in primis la "copertura del Centrale entro il 2019 - ha sottolineato - altrimenti c'è il rischio che l'Atp, modificando i criteri di accesso al Master 1000, dequalifichi il Torneo oppure ci chieda altra sede, col rischio concreto che gli Internazionali possano andare altrove". Infine, "nell'estate del 2017 - ha concluso - l'avvio dei lavori di ristrutturazione dello Stadio Olimpico così come richiesto dall'Uefa per gli Europei 2020 fortemente voluti dalla Federcalcio e dal Coni".

LA RAGGI - "Se avessi incontrato la sindaca Raggi le avrei detto che avrei fatto di tutto per portare le Olimpiadi a Roma, ho provato a parlare anche con Beppe Grillo, anche qui senza riuscirci". Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nella conferenza stampa in corso al Salone d'Onore sul tema della candidatura olimpica di Roma 2024.

IL DREAM TEAM - "Nella mia testa avevo in mente tre nomi per il Comitato organizzatore, nomi che nessuno sa ma e che avrebbero rappresentato la governance ideale. Questo 'dream team' era composto da Nerio Alessandri, Renzo Piano ed Enrico Cataldi". Lo ha rivelato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nella conferenza stampa che si svolge nel Salone d'Onore sul tema della candidatura di Roma 2024. "Alessandri, sarebbe stato il presidente del Comitato organizzatore, persona senza interessi specifici nelle lobby e nelle costruzioni, non romano, molto accreditato presso il Cio. Sembrava una bella idea", ha specificato Malagò. "A supervisionare, a sorvegliare, una persona invidiata da tutto il mondo, il senatore a vita e architetto Renzo Piano", ha quindi aggiunto Malagò. "La terza persona, per la governance - ha concluso il capo dello sport italiano - sarebbe stato il generale Enrico Cataldi. procuratore generale dello sport, nome suggerito in epoche non sospette dal generale Gallitelli, in questi giorni contattato dall'amministrazione, che gli ha chiesto se poteva dare una mano in uno dei tanti ruoli vacanti. Era difficile dire di no a questi tre nomi, ma non ho mai potuto parlare con la sindaca e spiegare quello che stava succedendo".

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