Rio2016: Judo. Marconcini sfiora il podio, Gwend in lacrime per il ko

Il toscano perde il match per il bronzo, l'azzurra fuori con polemiche
Rio2016: Judo. Marconcini sfiora il podio, Gwend in lacrime per il ko
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RIO DE JANEIRO (BRASILE) (ITALPRESS) - Il sogno era comunque esserci, dopo tanti infortuni ed una carriera conseguentemente altalenante. Matteo Marconcini e' stato a tanto cosi' dal bronzo, una medaglia che avrebbe meritato per quanto fatto sul tatami di Rio de Janeiro. Ventisette anni da compiere il 26 agosto, l'aretino specialista degli 81 Kg, esordiente in una rassegna a cinque cerchi, ha solo sfiorato il podio, dimostrando pero' di valere un posto tra i grandi interpreti del judo mondiale. L'esordio e' con il filippino Nakano, blindato a terra con tate shiho gatame dopo poco piu' di un minuto di match. Secondo turno con il tostissimo Bottieau, n. 7 nel ranking, ma il toscano sul tatami anticipa ogni intenzione del belga: alla fine si arriva con il tabellone senza punteggi e Bottieau paga pegno per l'unica penalita', assegnatagli per passivita'. Nell'ottavo di finale contro il moldavo Duminica, l'azzurro ha una marcia in piu' e dopo un paio di sanzioni, una ciascuno, parte un seoi nage dell'azzurro: waza ari. Si va avanti senza preoccupazioni, ma ad una manciata di secondi dal termine arriva la doccia fredda, sumi gaeshi del moldavo: waza ari. Si va al golden score, dove l'azzurro sfodera il guizzo giusto, yoko tomoe nage: ippon. E si va ai quarti con sua maesta' Tchirikishvili. E' una battaglia, il georgiano prevale, ma l'azzurro non si inchina all'imperatore e combatte fino la fine. Sul tabellone yuko e waza ari indicano la vittoria di Tchirikishvili, e Marconcini si prepara per il recupero con il bulgaro Ivaylo Ivanov, numero 4 del ranking, classe 1994 come Fabio Basile e Odette Giuffrida, rispettivamente oro e argento in questi Giochi. La battaglia e' interminabile e dura quasi dieci minuti, alla fine si va al golden score e passa l'allievo di Luigi Guido. E' la sfida che vale il bronzo contro Sergiu Toma, che pero' smorza le ambizioni per ippon a meta' circa di primo round portando nel medagliere il primo podio per gli Emirati Arabi nel judo. Assai diversa la giornata di Edwige Gwend nei 63 Kg femminili. Il buongiorno sembra vedersi dal mattino: la 26enne italo-camerunense mette al tappeto la svedese Hermansson con un ippon, ma agli ottavi ecco la dominatrice del ranking mondiale, la slovena Tina Trstenjak. Entrambe si conoscono alla perfezione, cinque i precedenti, tutti a favore di Trstenjak, ma Gwend dimostra di non tenerne conto e ribatte colpo su colpo, anche se la prevalenza della slovena e' dettata da due sanzioni all'azzurra. Manca una manciata di secondi quando Trstenjak scende in ginocchio, Gwend schiaccia e avanza. Il braccio sinistro della slovena tocca la gamba dell'azzurra. Braccio che spinge o gamba che avanza? Passa la seconda ipotesi e Gwend e' fuori, mentre la slovena prosegue la sua corsa fino all'oro. Il pianto ininterrotto della finanziera allenata da Massimo Sulli non si placa per un paio d'ore.
(ITALPRESS).


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