Rio2016: Nuoto. Pellegrini fra rabbia, delusione e lacrime da cancellare

La Divina sul futuro: "Devo decidere ma non voglio smettere piangendo"
Rio2016: Nuoto. Pellegrini fra rabbia, delusione e lacrime da cancellare
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RIO DE JANEIRO (BRASILE) (ITALPRESS) - La rabbia, piano piano, scivola via, la delusione no, quella e' ancora fortissima. Federica Pellegrini ha esaurito le lacrime e ora e' il momento della riflessione, smettere o non smettere, cambiare vita o nuotare ancora. La Divina si prendera' del tempo prima di decidere, anche se, a mente fredda, l'impressione e' che il momento del ritiro non sia ancora arrivato. Nella notte italiana fra martedi' e mercoledi', nella piscina dell'Estadio Acquatico di Rio, si e' consumato l'incubo della 28enne di Mirano. Arrivata a Rio fiduciosa, consapevole di non essere la piu' forte ma con la piena convinzione di potersela giocare per il terzo gradino del podio, Federica aveva mostrato grande serenita' e anche i riscontri cronometrici - quinto tempo assoluto in batteria con 1'56"37 e terzo in semifinale, con 1'55"42 - le erano di conforto. Lo sentiva quasi suo di diritto quel bronzo che avrebbe riscattato la delusione di Londra e magari chiuso una carriera olimpica che le aveva regalato un argento ad Atene e un oro quattro anni dopo a Pechino, sempre nei suoi amati 200 di cui ancora e' primatista mondiale. Ma qualcosa e' andato storto e l'1'55"18 finale non poteva bastare per trasformare il sogno in realta'. "Sono proprio morta, sono arrivata all'ultimo 50 che non ne avevo piu', non mi era mai successo", scuoteva la testa. La Divina, mai forse cosi' spaesata e fragile, e' stata la brutta copia della campionessa argento mondiale a Barcellona e oro europeo di Berlino. Finita lontana da Ledecky e Sjostrom, si e' vista soffiare il terzo posto per 26 centesimi dall'australiana McKeon e la delusione forse e' maggiore di quella di Londra. Nervosa e amareggiata, se la prende anche con i giornalisti che le chiedono se forse non abbia patito troppo la finale ("Ho 28 anni, se mi sento ancora dire che subisco la gara di testa, tiro un cazzotto a tutti") e poco dopo arriva anche lo sfogo su Instagram, quel "forse e' tempo di cambiare vita", la decisione di non fare piu' i 100 sl per concentrarsi sulla staffetta, la nuova frecciata ai giornalisti e anche una lite su Twitter. Il giorno dopo, mancata la finale con la 4X200, la rabbia si e' allentata ma il dolore per quel risultato resta, "per tutto quello che ho fatto quest'anno, per tutte le gare che sono andate bene, per tutte le sensazioni che finalmente erano positive. Non riuscire nel tuo obiettivo per cosi' poco fa male. Ho dato veramente l'anima in gara, non penso sia mancato niente, in allenamento ho fatto tutto quello che dovevo fare, le eliminatorie non erano mai andate cosi' bene. E' stata una brutta batosta, ho lottato fino alla fine, col tempo che ho fatto adesso, la Ledecky un anno fa vinceva il Mondiale". "Ieri sera dentro di me ho detto 'basta' - racconta ancora - Mi ero ripromessa di non rivivere piu' una delusione cosi' e per cosi' poco, fa tanto male e non hai piu' voglia di riviverle ancora perche' so quello che ho fatto quest'anno e non so se riusciro' a lavorare cosi' per altri anni. Poi caratterialmente sono sempre riuscita a voltare pagina, infatti la mia rinuncia ai 100 sl era dovuta al fatto che credevo e continuo a credere pienamente nella staffetta. Ieri sera la vedevo nerissima, ora un po' meno". E se fino a poche ore prima sembrava propendere per il ritiro, ora da' l'impressione di non volersi fermare. "La mia Olimpiade finisce qui ma non so se sia l'ultima - avverte - Ho sempre detto che se decido di andare avanti, e' per fare la quinta, altrimenti non vado avanti. Ma non e' una decisione che posso prendere adesso, ne devo parlare ancora con Matteo (Giunta, il suo allenatore). Da qui in poi i miei parametri cambieranno, a livello di gare individuali e di staffette, se voglio andare avanti altri quattro anni". Non e' esclusa anche una pausa lunga, "dare un arrivederci adesso e tornare piu' avanti, oppure torno a casa e a settembre mi viene di nuovo voglia di allenarmi magari con altri obiettivi. Ci sono tante ipotesi e non posso dare una risposta ora, voglia di nuotare ne avro' tutta la vita perche' e' la mia vita. Oggi mi risulta
difficile soprattutto perche' non voglio vivere un momento come ieri. La voglia di fare altro c'e' ma non ho neanche voglia di finire cosi' e portarmi questo ricordo per tutta la vita, dicendo 'ho smesso di nuotare piangendo'. Questo non lo voglio. Se questo doveva essere il mio ultimo 200 sl, pensando alla sofferenza che avevo ieri sera, non e' qualcosa che voglio portarmi dentro". Da qui a Tokyo la strada e' lunga e chissa' che quella fenice tatuata sul collo non l'aiuti nella sua decisione: la Divina ha tutto per risorgere ancora una volta.
(ITALPRESS).


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