Rio2016: Tiro a segno. Campriani "Senza Petra non avrei vinto l'oro"

Il campione olimpico ringrazia la propria fidanzata Petra Zublasing che l'ha sostenuto in questi anni
Rio2016: Tiro a segno. Campriani "Senza Petra non avrei vinto l'oro"
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RIO DE JANEIRO (BRASILE) (ITALPRESS) - "E' successo un po' di tutto in questi ultimi quattro anni e non negli ultimi 20 minuti, in cui ho fatto tantissima fatica ad adattarmi al cambio delle regole. Sono contentissimo per me e per tutta una serie di persone intorno a me". Queste le prime parole di Niccolo Campriani con al collo la medaglia d'oro nella carabina 10 metri. "E' la prima medaglia in assoluto per una carabina italiana. L'abbiamo sviluppata insieme con Pardini. Abbiamo fatto i disegni nel 2013 e nel 2016 abbiamo vinto le Olimpiadi. Se vogliamo e' come un titolo costruttori - aggiunge sorridendo il due volte campione olimpico. "Sono contento per Giampiero Pardini e tutto il team. Devo molto a Petra (Zublasing, ndr) perche' in questi ultimi anni in cui non ero la persona piu' felice del mondo e facevo fatica a divertirmi nel mio sport, lei era sempre pronta a supportarmi. Senza di lei oggi non avrei vinto l'oro" afferma Campriani parlando della sua fidanzata e delel difficolta' incontrante ad adattarsi alle nuove regole. "In queste situazioni non ti aiuta l'adrenalina o l'energia in piu': devi aggrapparti ai pensieri buoni e per quanto 'odio' questo sport, perche' mi sono trovato ad odiarlo, cercavo il motivo per stringere i denti. Il motivo vero che va oltre ogni medaglia e' che, grazie a questo sport sono potuto stare di piu' insieme a mio padre" rivela il neo campione olimpico della carabina a 10 metri.

"Sono contento per me mi riempie il cuore vedere questi miei amici e persone vicina a me cosi' felici" aggiunge ribadendo la difficolta' con il nuovo sistema di puntamento. "In quelle situazionie estreme la punteria e' cosi' brutta che un attimo e' buona e sei nel 10 e un attimo dopo nel 6. E' tutta una questione di timing, di non mollare con la testa ed il pensiero felice mi ha aiutato a combattere queste paure" spiega il fiorentino che raccontando i tiri finali, rivela: "Quando sono stato sicuro della medaglia ho avuto un scarico di adrenalina. Sono stato fortunato che c'e' stato uno shoot-off che mi ha permesso di riprendermi. Quindi nei tiri per l'oro lui ha tirato per primo ma io ci ho messo tutto il cuore. C'era la tanta rabbia per come erano stati questi quattro anni e del perche' erano cambiate le regole. Ma rispetto a Londra e' arrivata la felicita' e non il sollievo". Niccolo Campriani non ha ancora concluso la sua esperienza a Rio, c'e' da difendere il tiro nella tre posizioni 50 metri. "Ci sono ancora due gare a fuoco e qui c'e' sempre un po' di vento che puo' mescolare le carte. Ma prima devo stare vicino a Petra, che ha la gara l'undici. Glielo devo".
(ITALPRESS).


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