Expo, ultimo mese: guida per sopravvivere

Siamo stati all'Expo di Milano, ecco quali sono i padiglioni da vedere e quelli da evitare. Unico modo per evitare le file infinite? Se si è over 80 o se si ha un passeggino
Expo, ultimo mese: guida per sopravvivere© ANSA
Simone Zizzari
6 min

MILANO - 260mila visitatori in un giorno. Mai l'Expo aveva subito una simile invasione. Un record raggiunto lo scorso sabato. Noi del Corriere dello Sport.it c'eravamo e possiamo testimoniare l'autentico delirio lungo il viale del decumano per tutto il weekend. Un'autentica marea umana ha invaso i tornelli dell'esposizione universale fin dalle prime ore del mattino. Apertura dei cancelli alle ore 9.30 e già una fila assurda di persone rassegnate ad un'attesa che si sarebbe protratta per tutta la giornata. Sì, perchè una volta riusciti nell'impresa di entrare alla Fiera ci si rende conto che la follia è solo all'inizio.

ORGANIZZAZIONE IMPECCABILE - Mettiamo subito in chiaro una cosa: l'organizzazione dell'Expo è impeccabile. Nulla da eccepire. Tanti, tantissimi addetti alla sicurezza, staff cortese e presente ad ogni angolo sempre pronto a dare informazioni e consigli utili sempre con un sorriso sulle labbra. Anche i vistatori, di tutte le età ed etnie, hanno un atteggiamento rassegnato mettendosi in fila in modo ordinato. Ovviamente i furbi sono dappertutto e non mancano neanche qui: file saltate, divisori bypassati, stratagemmi ridicoli (bambini di 13 anni messi su un passeggino per tentare di sfruttare le file prioritarie), tutto è lecito pur di non rispettare i biblici tempi d'attesa alll'ingresso dei padiglioni che sono tanti e tutti bellissimi.

I PADIGLIONI - E' proprio a livello architettonico che l'Expo sorprende. Alcuni padiglioni tolgono il fiato per la loro bellezza, altri per la loro elegante semplicità. L'Expo è un piacere per gli occhi che si sviluppa lungo tutto il chilometro del decumano. Per quanto riguarda la visita all'interno dei singoli paesi, beh, questo è tutto un altro paio di maniche. Le file sono interminabili, si va dalle due ore alle sei per i padiglioni più belli. Sono pochissimi quelli che si possono visitare senza attesa. Le interminabili code possono essere saltate solo dalle famiglie (mamma e papà) con bambini sotto i tre anni, gli anziani sopra gli 80 anni e i portatori d'handicap. Per loro c'è l'accesso preferenziale. Per gli altri niente, se non la rassegnazione di dover vedere partire una fila addirittura dal retro del padiglione stesso. Del resto questi sono gli ultimi giorni utili per non perdersi l'evento che terminerà il prossimo 31 ottobre.

I PIU' BELLI - Il più gettonato e quello più complicato da vedere è il Giappone, una terra promessa riservata solo a pochi eletti. Non importa a che ora si entri la mattina, la fila è sempre di almeno cinque ore (quando si è fortunati). Per chi ha bambini la situazione non migliora, al massimo si riescono a risparmiare un paio d'ore, nulla di più. Da non perdere il padiglione della Germania, tecnologico, innovativo, moderno, mai banale. Qui le code sono lunghe ma scorrono velocemente. L'ingresso medio al giorno è di 12mila visitatori, gli stessi del padiglione Svizzera, un altro gioiello da non mancare (che ha tagliato il traguardo del milione e mezzo di persone) che si visita tramite prenotazione online. Imperdibili le quattro torri (caffè, sale, acqua e mele) che rappresentano i quattro alimenti tipici del paese e invitano i vistatori ad un consumo responsabile delle risorse presenti. Splendido anche il Kazakistan - paese che ospiterà l'Expo 2017 - con una filmato in Imax 3D che lascerà lo spettatore a bocca aperta. Bello quello degli Emirati Arabi che accoglie gli ospiti in una sorta di canyon tecnologico che riproduce le dune del paese degli emiri. Divertente il padiglione del Brasile con la sua mitica rete elastica tutta da scalare. Pieno di schermi rotanti e led di ultimissima generazione il padiglione della Corea del Sud. Infine una piacevole sorpresa la riservano la casa dell'Angola (dalla sua terrazza panoramica si può ammirare tutto il decumano) e quella dell'Austria che regala al vistatore l'esperienza visiva e sensoriale di ritrovarsi in un bosco rigoglioso.

LE DELUSIONI - Piuttosto deludente la Cina, con un padiglione tanto bello esternamente quanto povero all'interno. L'unico vantaggio è la fila scorrevole. L'Azerbaijan con la sua sfera panoramica non desta paricolare emozione, meglio - anche se non di molto - il Padiglione Zero che acoglie i suoi ospiti con una mastodontica biblioteca e un enorme tronco d'albero. Da evitare il Nepal che lascia per ore in fila i visitatori per poi mostrare solo una pagoda con un Buddha al centro. Splendido a livello strutturale, caotico nei contenuti il padiglione della Francia che, al pari di quello del Regno Unito, si visita in cinque minuti. Qatar, Marocco e Russia non incantano al pari di Malesia e Irlanda. Alcuni padiglioni con il claim dell'Expo ('Feed the Planet') e l'alimentazione non hanno nulla a che spartire. Sudan e Vietnam, ad esempio, si riducono ad una semplice esposizione di gadget locali da acquistare a prezzi non del tutto popolari, a cominciare dai cappelli vietnamiti, oggetto di culto di tantissimi visitatori.

ACQUA E CIBO - All'Expo si può riempire gratuitamente la propria bottiglietta grazie ai distributori automatici di acqua naturale e frizzante presenti in vari punti del tragitto. Diverso il discorso legato al cibo. Alla Fiera si può mangiare ma a prezzi molto alti. Quasi tutti i padiglioni hanno un proprio ristorante: consigliatissima la prenotazione. Si consuma molto velocemente ma il consiglio è di mangiare fuori dall'orario dei pasti per evitare il sovraffollamento. I giorni migliori (se così si può dire) per visitare l'Expo evitando il sovraffollamento sono dal martedì al venerdì. Da bollino rosso sabato, domenica e lunedì.


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