ROMA - Sebastian Eppner ha sempre sognato l'Italia. Prima da giocatore, «ah... la serie A», ora da cantante, dopo che il suo ginocchio lo ha portato via dal campo per farlo salire sul palco: «Ogni volta che guardo una partita soffro e mi vengono in mente tutti gli infortuni che ho avuto. Mi sarebbe piaciuto giocare un giorno in Italia. Ora ci arrivo con la musica e la soddisfazione è la stessa». Eppner, infatti, è diventato un artista riconosciuto nel panorama underground berlinese. Il suo progetto musicale, Itaca (insieme ad Albertine Sarges), raccoglie tutto quello che c'è degli anni '80 italiano per catapultarlo nella periferia dell'Italo Pop 2.0. Una scenografia che il regista Francesco Di Giorgio è riuscito a disegnare nel video "Mi manchi": «Il video nasce dall'idea di miscelare il sapore 80's di Itaca con un racconto attuale e vivido. Pur essendoci una linea narrativa, alla fine, non c'è uno sviluppo troppo lineare della storia e le immagini sono accostate senza una vera e propria unità di spazio, tempo o luogo; un po' come avveniva in alcuni video pop di 30 anni fa, quando a comandare era la stranezza delle immagini e la bizzarria delle situazioni. Se per esempio pensiamo a un video come "True Faith" (New Order, 1987) è chiaro che non bisogna cercare un'interpretazione ma lasciarsi andare al flusso visivo che tale video ci offre. Così "Mi Manchi" è un'opera pop, nell'accezione più nobile e astratta del termine».