Addio a Renato Bialetti, il papà della moka

Originario di Omegna viveva ad Ascona, nel Canton Ticino. Ranzoni, presidente di Bialetti Industrie: «È un dovere portare avanti il suo stile»
Addio a Renato Bialetti, il papà della moka© ANSA
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TORINO - È morto Renato Bialetti, "l'omino coi baffi" di Carosello e della caffettiera Moka. Aveva 93 anni ed è mancato ad Ascona, nel Canton Ticino, dove viveva da quando a Omegna, vicino al Lago d'Orta, aveva ceduto l'attività dell'azienda di famiglia. Fu lui a ispirare al disegnatore Paul Campani, nel 1958, quell' "omino coi baffi" che su Carosello diventò l'icona di tutti i prodotti a Bialetti, a cominciare proprio dalla celebre moka. Era stato il padre, Alfonso Bialetti, ad inventarla nel 1933, mentre Renato Bialetti decise di esportarla all'estero, facendola diventare un'icona del design italiano. Intesa come oggetto di design, oggi la caffettiera è esposta come un'opera d'arte al Moma di New York e alla Triennale di Milano. Renato Bialetti era nato nel 1923 ad Omegna, dove era cresciuto nell'azienda fondata dal padre. Subito si buttò nell'avventura paterna intuendone la forza. Dopo la cessione della società alla Faema, nel 1986, si era poi trasferito in Svizzera, ma amava tornare nei luoghi della giovinezza.



L'INVESTIMENTO SULLA MOKA - L'ultima volta lo fece nel 2013 quando tornò ad Omegna in occasione dell' 80° compleanno della Moka. Per molti italiani e non solo, la Moka Bialetti è diventata negli anni un simbolo, un oggetto familiare che non si poteva non avere un casa. Uno studio del 2010 ha rilevato che ne possiede almeno una, in casa, oltre il 90% degli italiani. Se il padre Alfonso la inventò, Renato ebbe l'intuizione e l'intelligenza di investire molto sulla moka. Da un lato rafforzò le esportazioni, dall'altro investì in pubblicità. Con Carosello, la consacrazione: lo spot dell'"omino coi baffi" divenne uno dei momenti più seguiti. Il boom sul mercato della moka fu di proporzioni enormi proprio grazie a quell' "omino" creato da Paul Campani, che si ispirò proprio ai baffoni di Renato per disegnare il suo personaggio.

IL PRODOTTO - Un disegno familiare, di facile ricezione divenuto per generazioni sinonimo di caffè, colazione, "quasi che se ne sentisse il profumo" amava dire il suo inventore. Ma l'avventura della Bialetti continua fino ad oggi: nel 1986 Renato la vendette alla Faema che decise di diversificare la produzione, da allora sempre più attenta, oltre alla Moka, ai piccoli elettrodomestici. Nel 1993 Bialetti venne ceduta alla lombarda Rondine Italia, produttrice di strumenti per la cottura, con la quale nel 1998 poi si fuse dando vita a Bialetti Industrie, azienda quotata in borsa dal 2007. Da allora non sono mancati lanci di nuovi prodotti. Ma tutti rigorosamente "targati" Bialetti.

IL CORDOGLIO - Il presidente di Bialetti Industrie, Francesco Ranzoni, ha espresso il cordoglio suo e di tutta l'azienda per la scomparsa di Renato Bialetti: "Ho avuto il piacere di conoscere di persona Renato Bialetti nel 1993, in occasione dell'acquisizione della Alfonso Bialetti, azienda che ha portato al successo negli anni '50 raccogliendo l'eredità di un prodotto unico e ancora oggi inimitabile come Moka Express - ha detto -. Renato Bialetti è stato uno tra i primi a credere nelle potenzialità del marketing e grazie alle sue scelte la Moka è diventata un'icona in tutto il mondo. Siamo molto dispiaciuti della sua scomparsa e da oggi in poi sarà ancor più nostro dovere portare avanti lo stile e la cultura italiana del caffè in tutto il mondo che suo padre avviò in un'officina a Crusinallo".


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