Morandi e Baglioni per "Crazy for football": di calcio si guarisce!

Al via il ritiro della Nazionale Italiana di calcio a cinque per persone con problemi di salute mentale che volerà ad Osaka per partecipare dal 23 al 29 febbraio al primo Campionato Mondiale
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ROMA - Al via oggi, presso il Centro Sportivo Pio XI dei Cavalieri di Colombo, il ritiro della Nazionale Italiana di calcio a cinque per persone con problemi di salute mentale che volerà ad Osaka per partecipare dal 23 al 29 febbraio al primo Campionato Mondiale insieme alle nazionali di Danimarca, Perù, Argentina, Germania e Corea del Sud. I 12 calciatori selezionati tra un gruppo di 30 candidati provenienti da diverse regioni italiane dal team manager volontario Felice Pulici, portiere della Lazio Campione d’Italia, dal team trainer volontario Vincenzo Cantatore, pugile pluri campione europeo dei Massimi Leggeri, e dal mister volontario Enrico Zanchini, ex calciatore di serie A di Calcio a 5, sosterranno da oggi un’intensa settimana di preparazione atletica e tattica prima della partenza.

L'IDEA DEL CAMPIONATO - Organizzato, tra gli altri, dal Comitato Olimpico e Paralimpico di Tokio 2020, il campionato del mondo nasce dall’ispirazione di Nobuko Tanaka, docente di Sociologia dello Sport alla Toin University di Yokohama e consigliere del Comitato stesso, che nel 2009 ha scoperto proprio in Italia, da un gruppo di operatori della salute mentale, l’efficacia dell’impegno sportivo nei programmi di riabilitazione psicosociale dei pazienti psichiatrici.

LO PSICHIATRA - "L’isolamento sociale dovuto a molte patologie psichiatriche e lo stigma del disturbo fanno perdere alla persona il diritto a uno stile di vita salutare. Lo sport è fondamentale perchè si basa su lealtà, rispetto per le regole, sacrificio, determinazione, affidabilità, lealtà, coraggio, tenacia, confronto con il proprio limite, senso di appartenenza e, non ultimo, rispetto per l’avversario” ha dichiarato lo psichiatra Santo Rullo, già Presidente dell’Associazione Italiana di Psichiatria Sociale e promotore dell’iniziativa. «In quest’avventura vedremo accadere miracoli: persone che hanno la fobia del contatto con gli altri che si sciolgono nell’abbraccio dei compagni. Sarà un’occasione unica per comunicare con immediatezza i vantaggi dello sport per il benessere mentale di tutti, e in particolare il suo potenziale effetto riabilitativo nelle situazioni di maggiore gravità».

I RAGAZZI - Silvio, Mauro, Christian, Sam, Enrico, Antonio, Antonio, Ruggero, Luis Alberto, Ruben, Mara, Stefano, vengono da ogni parte d’Italia, ciascuno con una storia di sofferenza psichica, anche grave, e hanno risposto con entusiasmo all’appello lanciato dal dottor Rullo sul web.

LE TESTIMONIANZE - Racconta Christian Maoddi, 38 anni, che gioca da attaccante puro nei Fenicotteri di Oristano: «Quando avevo 6 anni ho avuto una brutta caduta e sono stato in coma per 2 giorni. Ho fatto riabilitazione perché non camminavo e ho avuto una perdita di memoria e disconnessione mentale. Ancora oggi quando mi emoziono ho difficoltà a far uscire le parole. Per me il calcio è diventato tutto. Prima giocavo in solitudine e ora ho scoperto la bellezza della squadra, noi siamo fatti per stare con gli altri. Faccio numeri di free style anche con tre palloni insieme!». La trasferta della Nazionale Italiana sarà raccontata per immagini da “Crazy for football”, un documentario di Volfango De Biasi e Francesco Trento, prodotto da Sky Dancers. A pochi giorni dalla partenza, si stanno moltlicando i video messaggi sulla rete in favore dell’iniziativa, per la quale è stata anche lanciata una raccolta fondi per sostenere i costi della trasferta. Gianni Morandi e Claudio Baglioni, il Presidente del Coni Giovanni Malagò, gli attori Pino Insegno e Maurizio Mattioli, insieme al comico Dado, tra gli altri, fanno il loro “in bocca al lupo” alla Nazionale Italiana in partenza per il Giappone.


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