La moda ora è no gender

Non più unisex come negli anni '70. L’attuale tendenza dell’abbigliamento è superare le barriere tra maschile e femminile
La moda ora è no gender
Monica Codegoni Bessi
3 min

NON PIU' UNISEX - Il trend è nell’aria da tempo. È ora però, che rivendica con prepotenza il posto sotto i riflettori del fashion globale. In passato, era “unisex”: lei indossava quello che le piaceva preso dall’armadio di lui. Ma ora, è tutta un’altra storia: un’evoluzione fisiologica così rilevante da non passare inosservata. La donna da tempo indossa abiti di impronta maschile e molti sono i designer che amano giocare con questa dicotomia. Ha fatto scuola Giorgio Armani, facendo del blazer il suo must, rendendolo irrinunciabile anche per lei. E, vuoi per naturale evoluzione dovuta ai cambiamenti sociali, vuoi per dovere di ascoltare le richieste di mercato, il netto confine tra maschile e femminile è sempre più labile. Molto si deve alla new generation che detta gusto in fatto di stile, influenzando l’offerta. Così, sono sempre più le collezioni fatte di capi identici indossati da entrambi: pantaloni, ma anche capispalla e felpe. Una tendenza sociale che si riflette anche nella comunicazione, dove lo stile rifiuta la categorizzazione in un genere stabilito.

LO DICONO GLI STILISTI - Codici che si fondono con naturalezza nelle campagne advertising come quella di Neil Barrett per la primavera/estate 2015 che vede protagonisti lei e lui con gli stessi outfit nei colori, forme, tagli e materiali. Il colpo di scena è arrivato da Gucci, con il debutto alla guida di Alessandro Michele, che ha portato sulla passerella autunno/inverno 2015-16 creazioni dove è avvenuta la svolta epocale: se rubare capi dal guardaroba di lui era una prerogativa femminile, adesso lo scambio è reciproco. Camicie in seta con fiocchi, pantaloni fluttuanti e persino pizzo. E lo sa bene anche Pitti Immagine, il salone della moda maschile andato in scena a Firenze dal 16 al 19 giugno. Cancellato il salone femminile Pitti W_Woman ha lanciato il progetto “Open”, sintomo inequivocabile del superamento del concetto di genere. Spiega Agostino Poletto, vicedirettore generale di Pitti Immagine: “Uno dei nuovi trend della moda è proporre items adatti all’uomo come alla donna. Nella Sala del Rondino vanno in scena 20 marchi come Caterina Belluardo, Dalton Bros, Imp Of The Roses, Kyme Sunglasses, Maison Marcy, Mothersons, Mulo, N3m – Noitremilano, Rumisu, Solovière, Var/City: una selezione di collezioni internazionali di ricerca, per un viaggio attraverso abiti e accessori indossati con totale nonchalance da entrambi”. Perché ora la donna trova un’ampia scelta di proposte a perfetta somiglianza con quelle di lui che non deve più chiedere in prestito. Lo sa bene anche Moschino, grazie alla moda irriverente e full color di Jeremy Scott che ha sfilato il 18 giugno a Palazzo Corsini, proposta indistintamente sia a lei che a lui. Ma lo stesso vale anche per gli accessori: Furla ha portato a Pitti la Modular Bag, più che rappresentativa di questa tendenza. Trasformabile in versione da lavoro o da viaggio, irresistibile anche per lei. Ma non temete: se vi stuzzica la moda no gender, non dovete aspettare la prossima stagione. Il cambiamento è già in atto, e il mercato internazionale lo sa bene.


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