Oltre la crisi:  così il Bologna cerca l’uscita

il crollo mentale, il calo fisico, il mercato di gennaio ininfluente e i migliori spariti: e cresce pure l’ansia...
Oltre la crisi:  così il Bologna cerca l’uscita© FOTO SCHICCHI
Furio Zara
4 min

BOLOGNA - L’ansia nasce dall’immagine che lo specchio restituisce al Bologna, quella di una squadra fiacca, imbolsita, senza più nerbo. La preoccupazione deriva anche dal calendario, Roma e Napoli in trasferta, intervallate dalla partita casalinga con il Toro. E ancora: le gerarchie societarie in via di definizione (Corvino sta rescindendo, arriverà un direttore dell’area tecnica scelto da Fenucci), il tira-molla delle sirene che cantavano di Donadoni in nazionale, l’appagamento di una buona parte dei giocatori; tutte queste cose non hanno di certo aiutato una squadra che - da Rossi a Donadoni - è uscita dal tunnel, ha visto la luce e - dopo un momento di euforia - ora ne è rimasta accecata. Nonostante il +8 dal terzultimo posto garantisca una certa tranquillità, a Casteldebole non si vive più di quelle certezze che fino a poco tempo fa erano le fondamenta del famoso (ahia) progetto made in Saputo. I fantasmi del passato (dal vergognoso finale di campionato della squadra di Malesani fino allo scivolamento progressivo di due anni fa) agitano dirigenti e squadra. Mancano ancora sette partite e - riposte nel cassetto dei sogni perduti - le illusioni di correre (addirittura!) per l’Europa; il Bologna oggi sta prendendo coscienza delle proprie difficoltà. Che sono quelle di una squadra nata storta fin dall’estate, composta all’ultimo momento (non va dimenticato che al debutto contro la Lazio - fine agosto - nel Bologna partirono titolari Crimi e Mancosu) e non migliorata a gennaio...(continua)

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GIU' GLI UOMINI DECISIVI - L’inconsistenza offensiva del Bologna, capace (capace?) di segnare un solo gol nelle ultime sei partite, affonda le sue radici nel ruolo - quasi imprescindibile - che per tre mesi e mezzo hanno avuto Destro e Giaccherini. Sono stati loro gli uomini che hanno girato la manovella del motorino nel Bologna di Donadoni, loro ad aver battuto le mani - ciak, si gira - per dare inizio al film della svolta, loro a farsi carico anche dei limiti realizzativi di una squadra che ora non trova alternative in area avversaria. Destro nelle prime dieci partite di campionato, con Delio Rossi in panchina, non ne aveva azzeccata mezza. Con Donadoni ha cominciato a segnare. Otto gol finora, quasi tutti pesanti. E se non c’era Destro, ci pensava Giaccherini...(continua)

LE SCELTE SBAGLIATE DEL 2016 - A gennaio si pensava che bastassero pochi ritocchi per una squadra che - in tre mesi, da novembre a gennaio - aveva capovolto il proprio destino. Errore di presunzione. Sono arrivati Constant, Floccari (l’unico chiesto espressamente da Donadoni) e Zuniga. Oggi, tre flop. Per motivi diversi. Constant ha perso il passo da serie A, frenato da infortuni, non è riuscito a dare continuità alle sue prestazioni. Floccari di occasioni ne ha avute. Ma non le ha sfruttate. Un solo lampo, a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Stop. Da allora il centravanti si è involuto. L’errore non è lui. Floccari è un’ottima seconda scelta, ma non può essere il vice Destro...(continua)

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