© Getty ImagesBOLOGNA - Dal successo di Milano il Bologna ne è uscito rigenerato: i rossoblù sono tornati con giocatori tirati a lucido, praticamente nuovi. Il primo è sempre lui, Federico Santander. Gol, ma anche tanto lavoro per i compagni e la consapevolezza di essere parte integrante delle idee di Mihajlovic. Fino a qualche settimana fa il Ropero era tornato in soffitta, dopo il gol a San Siro, Santander è tornato a essere l’idolo che in estate faceva cantare e ballare tutti. Colpa (soprattutto) di una gestione scellerata. Federico si era procurato un guaio fisico nella partita di Coppa Italia contro il Crotone. Pippo Inzaghi aveva scelto di farlo giocare anche lì, il destino gli ha giocato contro. Ora, con Miha, Santander è tornato a essere decisivo. Ma non solo Santander. Pulgar è un giocatore ritrovato. Brillante e lucido in fase di possesso palla, resistente in fase difensiva. Il modulo nuovo (4-2-3-1) in fase d’attacco gli permette di gestire diversamente il pallone, di giostrarlo con meno responsabilità (quelle se le è prese quasi tutte Soriano). Ed è passata anche la buriana che aveva investito Mbaye. Sembrava destinato a lasciare la città. Miha ha detto no, e lo ha fatto giocare subito titolare: e ora vuole dargli continuità. Ci sono poi casi di meno clamore ma comunque importanti: anche se per pochi minuti (22’) la prestazione di Krejcì è stata all’altezza, Sinisa lo ha buttato dentro quando Palacio non ce la faceva più. Il processo di crescita di Dijks era già cominciato con Pippo, era sulla strada buona. Con Mihajlovic può arrivare all’ultimo stadio della sua ambientazione in Italia. Da valutare ancora un po’ i benefici di Miha su Gonzalez. Il difensore centrale della Costa Rica è entrato per necessità dopo l’infortunio di Lyanco: da rivedere. E poi c’è Mattia Destro. Il prossimo osservato speciale è lui. Sinisa vuole dargli una chance, lo vuole recuperare. Fisicamente Mattia ancora non c’è, a San Siro ha giocato solo 8’. Lavorerà in settimana per rimettere benzina in corpo. Poi Miha lo testerà in partita, l’allenatore conta di rimetterlo in sesto.