Wimbledon, il meglio (e il peggio) della prima settimana

Dal record dei francesi al ko di Djokovic, dalle liti in campo al caso Del Potro, fatti e protagonisti della prima settimana di tennis a Wimbledon
Wimbledon, il meglio (e il peggio) della prima settimana© Getty Images
Massimo Grilli
8 min

Il meglio (e il peggio) della prima settimana di Wimbledon

LA CADUTA DI DJOKO
La sconfitta di Djokovic al terzo turno contro Querrey è stato naturalmente il risultato più eclatante. Addio quarto titolo - terzo di fila - a Londra, addio soprattutto Grande Slam per il numero 1 del tennis, fermatosi nei grandi tornei dopo 30 successi consecutivi (davanti ha solo Donald Budge a quota 37 e Rod Laver a 31). Per Nole - che non perdeva negli Slam dalla finale con Wawrinka a Parigi nel 2015 - la quarta sconfitta dell’anno dopo quelle con Lopez a Dubai, Vesely a Montecarlo e Murray a Roma, sicuramente la più dolorosa. Ma con Querrey ha giocato fin troppo in difesa, e non ha saputo sfruttare la chance per riaprire definitivamente il match, servendo malissimo sul 5-4 del quarto set.

DOMENICA DI LAVORO
A causa del maltempo, per la quarta volta nella storia (era già successo nel 1991, 1997 e 2004) a Wimbledon si è giocato anche nella domenica di mezzo del torneo, tradizionalmente destinata al riposo. Con la pioggia, si è giocato nei giorni scorsi spesso solo sul Centrale - l’unico dotato di un tetto retrattile - e inevitabili sono state le discussioni sulla programmazione degli incontri. Federer e Murray, infatti, hanno giocato solo sul campo principale ed hanno chiuso regolarmente senza problemi le loro fatiche. Djokovic, invece, spedito contro Querrey sul campo numero 1, è rimasto in campo due giorni, tra una interruzione e l’altra, e dopo la sconfitta non ha nascosto il suo disappunto.

L’OCCASIONE DI ROGER
Djokovic era dalla sua parte, facile immaginare il sospiro di sollievo di Federer alla notizia dell’eliminazione del numero 1 del mondo. Lo svizzero, a caccia del 18º titolo dello Slam (l’ultimo qui nel 2012) e dell’ottavo a Londra, ha approfittato di un tabellone fin qui facilissimo (Pella, Willis e Evans…) e ora non dovrebbe avere problemi contro il roccioso Johnson, comunque vincitore una settimana fa a Nottingham e in serie positiva sull’erba da 8 partite. Nei quarti Roger - che nel 2016 non ha ancora vinto tornei - se la vedrebbe con Nishikori o Cilic per poi sfidare probabilmente Raonic, grande favorito a prendere il posto di Djokovic in semifinale.

TUTTI PER ANDY
Tre turni facili facili anche per Murray (Broad, Lu e Millman), da oggi però le cose cominceranno a farsi molto più serie, contro Kyrgios. Nei quarti Gasquet o Tsonga, in semifinale sicuramente un outsider (Berdych?, Tomic?). Insomma, Murray sembra lanciatissimo per giocare la sua terza finale a Londra, dove ha vinto nel 2013.

SERENA E POI?
In difficoltà solo contro la McHale - giocatrice che però fa soffrire tante avversarie - Serena Williams (che non vince uno Slam da Wimbledon 2015) è attesa oggi da un esame severo contro la Kuznetsova, che ha battuto la Stephens rimontando da 2-5 al terzo set. Svetlana ha battuto spesso Serena, anche quest’anno a Miami, però a Roma è stata travolta e non è certo favorita dall’erba. Il torneo per l’americana - giunta alla 300ª vittoria negli Slam - sarebbe poi in discesa: quarti contro Vandeweghe o Pavlyuchenkova, poi in semifinale Radwanska o Cibulkova. Dal’altra parte, scomparse tante teste di serie, si fanno preferire Kerber, Halep e Safarova. sempre che Venus Williams - che può battere la Sanchez Navarro - non azzecchi un’altra settimana magica.

QUALE DEL POTRO
Quale Del Potro vedremo in Davis? Quello vittorioso su Wawrinka o quello impallinato in quattro set da Pouille, il ragazzotto francese che si è arrampicato fino alle semifinali nell’ultima edizione degli Internazionali romani pur perdendo nelle qualificazioni? Evidenti alti e bassi di un giocatore che, vincitore all’Open degli Stati Uniti nel 2009, è attualmente al numero 164 del ranking per i tanti problemi avuti ad entrambi i polsi, con conseguenti interventi chirurgici. Nel week end successivo a Wimbledon, dal 15 al 17, sfideremo sulla terra battuta di Pesaro l’Argentina per guadagnarci un posto in semifinale. Considerando la forma non eccezionale dei nostri, Del Potro è un avversario comunque temibile, in una squadra da non sottovalutare vista la qualità sulla terra battuta dei vari Monaco e Del Bonis (battuto in rimonta da Fognini a Wimbledon) e con Pella che ha divertito sul Centrale contro Federer, perdendo una sola volta il servizio in tre set.

FRANCIA E RUSSIA, CHE POKER
Sarà l’anno degli Europei di calcio in casa, ma la Francia sta facendo miracoli anche a Wimbledon, dove ha piazzato quattro giocatori negli ottavi (non succedeva dal 1929!): c’è Pouille, c’è Mahut - quello del quinto set perso contro Isner sei anni fa per 70-68, buon giocatore dallo stile d'altri tempi, leggero e tutto all’attacco - e ci sono soprattutto Gasquet e Tsonga, chiamati ora al derby. Da notare la sesta vittoria su sei partite al quinto set di Tsonga su questi prati, e contro lo specialista Isner, nella gara più lunga della prima settimana (chiusa 19-17 al quinto). Derby inedito a questi livelli quello tutto ceko tra Berdych e Vesely, mentre tra le donne anche la Russia (senza la Sharapova…) ha piazzato quattro giocatrici negli ottavi: Kuznetsova, Pavlyuchenkova, Makarova e Vesnina, queste ultime due subito di fronte.

NO ITALIANS
Ancora una volta nessun italiano è riuscito a sopravvivere alla prima settimana di Wimbledon, chiudiamo con 6 vittorie e 8 sconfitte e con la sola Roberta Vinci capace di superare due turni (ma fin troppo arrendevole contro la Vandeweghe, comunque vincitrice quest’anno sull’erba di 11 incontri su 12). Così così Errani e Seppi, peccato per la rimonta subita da Fognini contro Lopez, comunque più forte del nostro sull’erba, Knapp, Lorenzi e Schiavone hanno fatto quello che hanno potuto. Giudizio sospeso per la Giorgi: contro la Muguruza, pur perdendo, aveva bene impressionato, però la successiva sconfitta della spagnola contro la qualificata Cepelova ha fatto un po’ rivedere il giudizio…

NERVOSETTI
Non sono mancate le discussioni e le vere e proprie liti. Clamorosa quella di Troicki contro il giudice di sedia, reo di aver cambiato la decisione di un linesman su una palla che ha spedito Ramos Vinolas al match ball, non male anche lo scambio di cortesie tutta spagnola tra Feliciano Lopez e Josè Perlas, coach di Fognini. Anche la Errani, nel match perso contro la Cornet, non è stata tenera con qualcuno del pubblico. Multe inoltre di vario genere per Serena Williams, la Watson e l’immancabile Kyrgios,

LA FAVOLA DI MARCUS
La storia più bella del torneo l’ha scritta sicuramente Marcus Willis, numero 772 del mondo, arrivato a Wimbledon dalle prequalificazioni e invece capace di battere al primo turno Berankis (numero 54) prima di sfidare Federer sul Centrale, riuscendo alla fine a raccogliere applausi e sette games. A 25 anni era quasi sul punto di ritirarsi per dedicarsi solo all’insegnamento (certo, con quel rovescetto sghembo a due mani, non proprio uno stile da maestro…) e invece ora proverà di nuovo a ritagliarsi uno spazio nel circuito. Ma qualcuno, nella sempre velenosa stampa inglese, ha già detto che tra qualche mese di Marcus ricorderemo soprattutto la fidanzata, Jennifer Bate, effettivamente notevole.

I TABELLONI
Ecco il tabellone degli ottavi di finale (in parentesi il numero di testa di serie)
UOMINI
Querrey (Usa, 28)-Mahut (Fra)
Raonic (Can, 6)-Goffin (Bel, 11)
Federer (Svi, 3)-Johnson (Usa)
Nishikori (Gia, 5)-Cilic (Cro, 9)
Berdych (Cec, 10)-Vesely (Cec)
Tomic (Aus, 19)-Pouille (Fra, 32)
Gasquet (Fra, 7)-Tsonga (Fra, 12)
Murray (Gbr, 2)-Kyrgios (Aus, 15)
DONNE
S. Williams (Usa, 1)-Kuznetsova (Rus, 13)
Pavlyuchenkova (Rus, 21)-Vandeweghe (Usa, 27)
A. Radwanska (Pol, 3)-Cibulkova (Svk, 19)
Makarova (Rus)-Vesnina (Rus)
Halep (Rom, 5)-Keys (Usa, 9)
Kerber (Ger, 4)-Doi (Gia)
V. Williams (Usa, 8)-Suarez Navarro (Spa, 12)
Safarova (Cec, 28)-Shvedova (Kaz)


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