ROMA - Come il vino che migliora invecchiando a 37 anni suonati zia Venus non smette di stupire. È la maggiore delle sorelle Williams a guadagnarsi infatti la semifinale degli Us Open contro la più giovane connazionale Sloane Stephens (classe '93) dopo una battaglia di oltre due ore e mezza contro Petra Kvitova: 6-3 3-6 7-6(4) il punteggio finale che premia la 'Venere Nera', in quella che era la sfida fra le uniche due tenniste ancora in corsa con almeno uno Slam in bacheca. Sotto le luci dell'Arthur Ashe Stadium, la Williams risorge quando tutto sembrava perduto: sotto 2-1 nel terzo e decisivo set e con un break da recuperare, l'americana sprecava la chance di riportarsi in parità facendosi rimontare da 0-40 ma nel sesto gioco infila quattro punti consecutivi sul servizio della Kvitova e al tie-break fa valere la sua maggiore esperienza. Venus ritorna così in semifinale sul cemento newyorkese per la prima volta dal 2010, la 23esima della sua carriera in uno Slam.
E in attesa del 'derby' contro la
Stephens, si assicura anche il ritorno fra le prime cinque del mondo (non accadeva da gennaio 2011) con la possibilità di salire fino al secondo posto nel ranking qualora riuscisse a vincere il suo terzo
Us Open dopo quelli conquistati nel 2000 e nel 2001. Alla
Kvitova resta la magra consolazione di essere comunque riuscita a rilanciare una carriera che poco meno di un anno fa sembrava del tutto compromessa a causa della
vile aggressione subita a dicembre nella sua casa in
Repubblica Ceca e il conseguente
intervento chirurgico a una mano: otto mesi dopo rieccola fra le migliori otto di un
Major per la prima volta dagli
Us Open del 2015, quando fu sconfitta dalla nostra Flavia
Pennetta.
IL TABELLONE MASCHILE - In campo maschile invece, aspettando che stasera tornino in campo Nadal e Federer, opposti rispettivamente a Rublev e Del Potro, nella parte bassa del tabellone prende vita la più inedita delle semifinali.
Di fronte ci saranno infatti due 'debuttanti': a sfidare Pablo Carreno
Busta, mai così avanti in uno
Slam, sarà Kevin
Anderson, anche lui per la prima volta fra i fantastici quattro di un
Major. A 31 anni e alla sua 34esima apparizione in uno dei quattro grandi tornei, il sudafricano continua a sognare a spese del beniamino di casa Sam
Querrey: 7-6(5) 6-7(9) 6-3 7-6(7) il risultato finale che premia
Anderson, che si aggiudica anche la sfida degli ace (22 contro 20, 92 in cinque match il bottino del 31enne di
Johannesburg).
«È incredibile - commenta emozionato a fine incontro -
Essere a questo punto del torneo, giocare in uno dei più famosi campi del mondo, andare avanti, è tutto assolutamente fantastico». Con
Anderson esulta anche tutto il
Sudafrica che non vantava un semifinalista in uno
Slam dal 2003, con Wayne
Ferreira agli
Australian Open.
(in collaborazione con Italpress)
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