Barcellona, Pedro si congeda: “Al Chelsea per giocare”

Festeggiata la prima vittoria con la nuova maglia dei blues, Pedro ha colto il primo aereo per Barcellona per accomiatarsi come si deve dal vecchio club. Emozioni e gratitudine nelle parole dell’esterno offensivo, che ha spiegato le ragioni della sua scelta
Barcellona, Pedro si congeda: “Al Chelsea per giocare”© REUTERS
Andrea De Pauli
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BARCELLONA (SPAGNA) - All’indomani del sontuoso esordio con il West Bromwich, bagnato con il primo gol in Premier League e il primo assist per il nuovo compagno Diego Costa, Pedro si ripresenta nella cittadella sportiva di Sant Joan Despí per accomiatarsi dal vecchio club. “Sono un po’ nervoso, non mi sono preparato niente. In realtà non so da che parte iniziare”, l’esordio, vivacizzato dalla esuberanza del figlioletto in sala, che contribuisce a smorzare la tensione con la sua contagiosa allegria. “Qui mi sono formato come persona e come giocatore, dalla Masia alla prima squadra. Qui ho formato la mia famiglia. Mia moglie e di qui. Voglio ringraziare tutti, a cominciare da Iniesta, Puyol, Valdes e Xavi, degli autentici esempi per me, come lo saranno ora Jordi Alba, Pique e Leo per i ragazzi che arrivano ora”.

SOFFERTO ADIOS - Un sospiro, poi è tempo di bilanci. “Sono contento, perché ho la coscienza a posto e perché la nuova avventura e il nuovo club, il Chelsea, mi appassionano. Al contempo, però, non posso che essere triste per tutte le splendide persone che lascio qui. Qui ho realizzato il mio sogno di bambino, e voglio ringraziato tutte le persone che lo hanno reso possibile”. Una scelta a dir poco complicata, specie dopo il rinnovo dello scorso giugno. “Quando ho firmato progettavo di rimanere qui fino al termine della mia carriera, ma al contempo sapevo anche che in caso di offerta allettante avrei cambiato aria, in cerca di una maggior continuità e di minuti di gioco”. Questa l’unica motivazione della scelta di vita, su cui ha pesato anche l’imminente Europeo che si giocherà l’estate prossima, in Francia. “Non è stato certo per i soldi. Il fatto è che io sono molto ambizioso e voglio giocare il più possibile. Qui era diventato oggettivamente complicato”. Durissimo l’ultimo anno, nonostante i quattro successi, su tutti la Champions, a causa di quel ruolo da comprimario. “Avevo poco spazio e questo mi rendeva triste, anche se i compagni mi hanno sempre appoggiato”

ALLA CORTE DI MOU - Scartata in partenza la possibilità di vestire la camiseta di un altro club spagnolo, così, è stata preferita l’opzione inglese a quella italiana, nonostante un approccio tentato dall’Inter. “Nella decisione hanno influito molti elementi, a iniziare dall’ambiente caldo degli stadi inglesi, per seguire con il gioco rapido e diretto che si gioca lì. Il Chelsea è stato il più convinto e la prospettiva di ritrovare tanti amici, ad iniziare, da Cesc Fábregas ha fatto il resto”. La famosa chiamata di Mourinho? “C’è stata. Abbiamo parlato e mi è piaciuto quello che mi ha detto. Mi voleva per rinforzare il club. Mi ha lusingato. Mi piace, poi, l’idea di vivere a Londra con la mia famiglia”. Con la sua partenza, Pedro, lascia una grave lacuna nella rosa di Luis Enrique, che fino allo scoccare dell’anno nuovo non potrà cercare validi sostituti sul mercato, a causa della sanzione Fifa. Si parla con insistenza di Nolito. “Non credo che mancherò a livello calcistico. La rosa è comunque ottima e competitiva. I compagni sì che mancheranno a me. Persone fantastiche”.

@andydepauli

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