Pallavolo - Dalla Lega Femminile dura risposta alla Fipav

L'organismo dei club si riserva di decidere quale atteggiamento prendere in merito al diktat federale sulla fine dei play off. I metodi federali definiti ricattatori e punitivi
Pallavolo - Dalla Lega Femminile dura risposta alla Fipav© GALBIATI
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Poco più di tre ore dopo il comunicato emesso dalla Fipav, è arrivata la risposta della Lega Volley Femminile. Articolata, dura nella sostanza e con un particolare passaggio destinato a far discutere (e ad essere prontamente chiarito dalla Federpallavolo).

Ecco il lungo comunicato della Lega Femminile.

«Con riferimento al Comunicato Stampa diramato oggi dalla Federazione Italiana Pallavolo, la Lega Pallavolo Serie A Femminile, come deciso dall'Assemblea dei Club di lunedì 7 marzo u.s., intende informare correttamente gli sportivi e gli appassionati italiani di quale sia la reale situazione relativa ai rapporti con la Federazione:

1. Va innanzitutto sottolineato come la Lega sia il Consorzio delle Società di Serie A1 e A2; Società che vivono unicamente grazie agli investimenti, milionari, fatti dai proprietari e dagli sponsor dei Club stessi, i quali credono nella pallavolo femminile di vertice perché la ritengono il miglior veicolo sportivo attraverso cui rappresentare la propria immagine. Oltre a tale spesa, tale impegno di chi investe consente all'Italia, differentemente da altri Paesi, di avere uno dei più importanti movimenti di vertice a livello europeo e mondiale. Un movimento che ha contribuito in maniera evidente alla crescita e ai successi delle Nazionali azzurre. Inoltre, gli investimenti dei privati, oltre a garantire la crescita e il mantenimento delle atlete, anche quando per sei mesi all'anno - da regolamento FIVB - sono chiamate a partecipare alle attività delle Nazionali, consentono attraverso il Consorzio della Lega l'organizzazione dei Campionati di Serie A1 e Serie A2 e di avvenimenti quali le Finali di Coppa Italia, la Supercoppa Italiana, l'All Star Game, le Finali Scudetto, momenti di grande aggregazione e vetrina per l'intero movimento, senza alcun onere per la Federazione, alla quale i Club versano centinaia di migliaia di euro tutti gli anni per tasse gare, tesseramenti e balzelli vari.

2. Quest'anno non si è ancora giunti alla sottoscrizione della Convenzione FIPAV-Lega non certo per colpa della Lega. Fin dal maggio 2015, dunque ben prima dell'inizio del Campionato in corso, la Lega ha rappresentato la necessità e l'urgenza alla FIPAV della sua sottoscrizione. Per motivi documentabili e unicamente addebitabili alla Federazione, solo in data 30 ottobre 2015 la stessa FIPAV ha posto la questione all'ordine del giorno del proprio Consiglio Federale. In quell'occasione, prendendo a pretesto l'organizzazione della Volley TIM Cup, che il main sponsor dei Campionati italiani da due anni organizza insieme al CSI, Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI ma inviso alla Federazione, il Consiglio Federale, in maniera ricattatoria, modificava la durata normalmente prevista per le precedenti Convenzioni - da 2 a 4 anni - a un solo anno, rendendo di fatto impossibile da parte della Lega l'assunzione di impegni organizzativi e con gli sponsor per l'attività di sua competenza, che invece ha necessità di maggiore continuità. Nonostante questo atteggiamento ricattatorio e punitivo, unicamente volto da parte della Federazione a contrastare l'attività del CSI, la Lega ha continuato in seguito e sino ad oggi a dichiarare la propria disponibilità a trovare un'intesa.

3. Riteniamo del tutto gratuita e priva di fondamento l'affermazione contenuta nel comunicato federale secondo cui la Lega abbia 'fornito ampia prova di scarsa disponibilità a discutere le problematiche di organizzazione dei campionati federali'. I fatti smentiscono le parole: ricordiamo a tutti che già lo scorso anno, per venire incontro alla volontà della FIPAV di promuovere attraverso il Club Italia la crescita delle nostre promesse azzurre, i Club della Lega hanno dimostrato la propria disponibilità ad un lavoro comune accettando l'inserimento del Club Italia in A2. Quest'anno, su richiesta espressa dalla Federazione stessa, al fine di preparare al meglio le Olimpiadi di Rio 2016, il Club Italia, senza alcuna promozione sul campo, è stato addirittura inserito, sempre con l'assenso di tutti i Club, in A1. In nessun altro Paese al mondo, in nessun'altra disciplina, un Club esclusivamente di Federazione gioca nella massima serie nazionale! E oggi di questo la Federazione mena, giustamente, vanto sia a livello nazionale come a livello internazionale, vista la ottima crescita, di cui siamo felici, ottenuta dalle ragazze del Club Italia. Questo ha comportato un sacrificio economico e organizzativo chiaro e non quantificabile per tutti i Club coinvolti nel Campionato di Serie A1 2015-16, in quanto lo stesso Campionato è stato portato da 12 a 13 squadre, con 4 giornate in più nella Regular Season e 5 turni infrasettimanali, con evidenti perdite in termini di spettatori e costrizione del calendario. Tradotto in cifre, questo ha significato che la Regular Season, per i Club, è durata solo 4 mesi e 10 giorni. Il fatto che in tali condizioni i proprietari e gli sponsor dei Club continuino ad investire nella pallavolo di vertice dovrebbe essere considerato un merito e un valore da tutelare da parte della stessa Federazione. In ogni caso, quanto fatto quest'anno dalle nostre Società è sufficiente a dimostrare quale in verità sia sempre stato e sia tuttora l'impegno in favore delle Nazionali.

4. Per quanto riguarda nello specifico l'Organizzazione dei Campionati, esaminando i regolamenti della Federazione Internazionale (FIVB) e della Confederazione Europea (CEV) e la normativa federale nazionale, emerge come esista un solo termine previsto dal "Fivb Sports Regulations", il 15 maggio, entro il quale i campionati nazionali devono terminare, con la conseguenza, come pure previsto nelle medesime Regulations, che i Club sono obbligati a rilasciare le proprie atlete impegnate con le Nazionali tra il 16 maggio e il 15 ottobre di ogni anno, nonché, in ogni caso, a lasciarle a disposizione delle Nazionali almeno 10 giorni prima dell’inizio delle competizioni ufficiali internazionali per cui siano state selezionate. Peraltro, il Regolamento Gare FIPAV e la Circolare Indizione Campionati 2015/16 prevedono che il calendario definitivo deve essere "emanato dall'Ufficio Campionati di Lega" e la FIPAV può chiederne la modifica, ovvero approvarlo, ma soltanto al momento della sua emanazione; nel caso specifico la FIPAV ha recepito il calendario della stagione 2015/16 come emanato dalla Lega all'inizio della presente stagione, pubblicandolo sulla propria Guida Pratica, compreso il fatto che già allora era stata individuata la possibilità della eventuale partecipazione della Nazionale al torneo preolimpico di maggio (individuato tra il 15 maggio e il 5 giugno 2016). Tale calendario prevedeva l'ultima partita dei Play Off Scudetto alla data del 4 maggio 2016, risultando allora essere pienamente conforme alle sopra menzionate normative internazionali. Eventuali modifiche "eccezionali" del calendario sono dunque, da regolamento, rimesse alla decisione unilaterale e discrezionale della Lega.

5. La richiesta della Federazione di concludere il Campionato prima del 3 maggio, data ora prevista ma via via anticipata per la partenza della nostra Nazionale per il Giappone, in coincidenza con l'eventuale Gara-5 di Finale Scudetto, rappresenta unicamente una gratuita e ingiustificata prova di forza da parte della Federazione. Non si capisce cosa cambi, per preparare al meglio l'appuntamento di Tokyo, come anche noi vogliamo, ritardare la partenza della Nazionale di 24 ore! E in ogni caso, sin dal 24 aprile p.v. (Gara-3 di semifinale Scudetto), tutte le atlete italiane di 11 squadre su 13 del Campionato di A1 saranno a disposizione per le eventuali convocazioni in azzurro.

6. La Lega, come da mandato di tutti i Club di Serie A1, deciderà nei prossimi giorni quale atteggiamento assumere rispetto alla richiesta della Federazione, ricordando come sia prerogativa della Lega, ai sensi dello stesso art. 65 dello Statuto Federale, provvedere all'organizzazione dell'attività agonistica. Questo anche a garanzia degli interessi degli sponsor del Campionato di Serie A, dei proprietari dei Club e dei loro investitori, dei tesserati, dei partner commerciali e degli accordi sottoscritti per le trasmissioni televisive e via web. La Lega, a nome delle proprie Società, chiede in ogni caso maggiore rispetto e tutela per i propri Campionati, per le atlete, per i tesserati e i tifosi che ora stanno vivendo la fase più importante della stagione, e per quanti di tasca propria mantengono la pallavolo di vertice femminile italiana, considerata da sempre una delle eccellenze sportive internazionali, che ha consentito la stessa crescita del Club Italia e delle sue atlete. Il modello italiano, sarà bene ricordarlo, è ben diverso da quello di altri Paesi e l'unico modo per trasformare giovani talenti in giocatrici di caratura internazionale, utili alla Nazionale, è inserirle in un contesto di eccellenza, garantito unicamente dagli sforzi economici del Club»


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