Volley: Oltre 250 ragazzi al Vivona per imparare la sicurezza ferroviaria

Riuscito seminario nel liceo romano, sotto l'egida di Volley Scuola, nel quadro del protocollo d'intesa tra la FIPAV, l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e la Polizia di Stato
Volley: Oltre 250 ragazzi al Vivona per imparare la sicurezza ferroviaria© Fipav Lazio
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ROMA- Al Liceo Vivona di Roma è andato in scena il primo degli incontri previsti con gli studenti per sensibilizzare i giovani sul corretto comportamento all'interno di una stazione ferroviaria nell’ambito del protocollo d'intesa tra la FIPAV, l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e la Polizia di Stato – Servizio di Polizia Ferroviaria. Un seminario per mettere i ragazzi all’erta sui pericoli e i rischi che si corrono nell’invadere i binari. Conoscere significa riflettere. Negli ultimi anni i decessi nelle stazioni ferroviarie sono aumentati sensibilmente, è giunto il momento di scendere in campo e di far capire, anche attraverso lo sport, l'importanza della vita, del rispetto delle regole, del pericolo.

Il Presidente della Fipav Lazio, Andrea Burlandi, ha sottolineato l'importanza del Volley Scuola come strumento per entrare nel mondo dei giovani e comunicare così attraverso di loro in compagnia delle Istituzioni e dell'ANSF. « Volley Scuola, oramai da 23 anni, porta attività culturali e di formazione nelle scuole, non solo la pallavolo. Quest'anno, e per noi è motivo di onore, Volley Scuola è stata scelta come testimonial della campagna informativa che l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e la Polizia di Stato – Servizio di Polizia Ferroviaria sta portano avanti. Noi riusciamo ad arrivare direttamente ai ragazzi, veniamo sempre con piacere al Vivona, una scuola a noi molto legata e in un territorio in cui siamo particolarmente presenti, basti pensare al grande evento della World League che ospiteremo a Roma al PalaLottomatica il 24, 25 e 26 giugno.

A tal proposito proprio stamattina è stata firmata una convenzione con il Vivona per inserire alcuni ragazzi in un progetto di alternanza scuola-lavoro. Volley Scuola e Federazione lavorano sempre di più nel mondo della scuola, e proprio perché siete giovani prestate grande attenzione al messaggio della ANSF ».

L’Ing. Antonio Pagano dell’ANSF si è poi soffermato su quattro concetti importanti: i binari, la velocità, l'informazione e l'attenzione.

« Ci siamo accorti che, purtroppo, non esiste l'informazione circa la percezione del pericolo nel mondo dei giovani, e in virtù di questo molti atteggiamenti sprezzanti portano poi a quelli che possiamo definire errori. Non voglio tenere una lezione per analizzare insieme tutti gli elementi che portano a questo, sono consapevole, come genitore, che dire “stai attento” al proprio figlio, è un'invocazione, una richiesta al ragazzo. Ma il ragazzo dall'altra parte sente già di avere una propria maturità ed autonomia e pertanto quello “stai attento” cade nel vuoto. Chi di voi è abituato a prendere il motorino o la macchina avrà certamente notato come attraversa la strada una persona anziana: fa un passo, alza lo sguardo, poi fa due passi, rialza lo sguardo e a volte torna indietro. Questo succede perché le persone anziane hanno difficoltà ad elaborare le coordinate spazio-temporali, non si rendono conto della distanza del veicolo che sta arrivando, della velocità presunta e di quanto tempo hanno a disposizione per attraversare. A un ragazzo questo non capita. Ma cosa succede a questo ragazzo quando va in stazione a prendere il treno? Lui ha delle elaborazioni delle coordinate settate sul traffico stradale, ma il tempo di frenata di un veicolo è molto diverso da quello di un treno regionale o ad alta velocità. Bisogna stare attenti alle false informazioni: un veicolo che viaggia sui 60, 70 km/h impiega al massimo dieci metri per fermarsi, un treno invece no. Attraversare i binari pertanto è molto rischioso. Partiamo dal presupposto che il treno in lontananza si vede, senza dislivelli o curve, da 250, 300 metri. Il treno è lontano, quello che non elaboro è che sta viaggiando a 200 km orari, se non di più e che per fermarsi ha bisogno di 2, 3 km. Bisogna inoltre considerare la possibilità che il macchinista riesca una persona che attraversa i binari da tale distanza, ma se anche fosse, da una distanza così ridotta, non ci sarebbe niente da fare. Duecento metri sono fatali! Anna Karenina si è buttata sotto un treno, questo perché il treno uccide, non ferisce. E' un metodo sicuro per suicidarsi. Ricordate sempre, mai fidarsi delle elaborazioni spazio-temporali. Mai andare sui binari. Per quanto riguarda le porte delle carrozze ci tengo a chiarire subito una cosa: non si aprono dall'esterno! Nei film succede, ma nella realtà assolutamente no, pertanto non vi è nessun vantaggio positivo nel rincorrere un treno con la convinzione di poter salire ».

Barbara Caccia della Polizia di Stato, ha voluto sottolineare in chiusura il rapporto di amicizia che intercorre tra la Polizia Ferroviaria e i giovani che si recano in stazione. La divisa deve unire, non separare. “Qualche regola per intuito o buon senso è già conosciuta all'interno delle stazioni dei treni e metropolitane. Quello sui cui vorrei soffermarmi è far capire a voi studenti cosa significa “divieto” all'interno della stazione:

« Vietato oltrepassare la linea gialla” non si riferisce ad un'eventuale multa, dietro ogni divieto c'è la sicurezza di voi ragazzi. Immaginate piuttosto che sui cartelli ci sia scritto “Per la Vostra sicurezza non oltrepassate la linea gialla”. La Polizia Ferroviaria è in stazione a vostra completa disposizione. Che si tratti di un confronto, di chiedere informazioni di qualsiasi tipo o di assistenza. La nostra divisa non deve rappresentare un ostacolo, anzi. La indossiamo perché ci possiate trovare con maggiore facilità ».

Erano presenti anche l’Ispettore Capo Claudio Immi, l’Ispettore Capo Tina De Benedetto, l’Assistente Marina Giammai. Il ringraziamento va al Liceo Vivona, al Dirigente Scolastico Daniela Benincasa e alle prof.sse Lucia Neroni Mercati e Chiara Marchionne. A moderare Alessandro Fidotti.

 


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