Pallavolo - La SuperLega col vizietto dell'esonero

Dopo nove giornate di campionato sono già stati sostituiti tre allenatori: Nacci, Di Pinto e Kovac rimpiazzati da Daniele Bagnoli, Gulinelli e Bernardi
Pallavolo - La SuperLega col vizietto dell'esonero
di Leandro De Sanctis
3 min

Neanche a farlo apposta, l’imprevista e imprevedibile sconfitta infrasettimanale della capolista Modena contro Monza ha aggiunto ulteriori motivi di interesse al grande scontro d’alta classifica che oggi oppone Trento a Civitanova. Diatec e Lube sono rimaste infatti le uniche squadre ancora imbattute della SuperLega: fatalmente una delle due perderà questo status. Per effetto della formula che ancora assegna un punto anche alla perdente in cinque set, la Lube potrebbe conservare la testa della classifica anche in caso di sconfitta per 3-2. Ma i due allenatori, Lorenzetti e Blengini, possono stare tranquilli, nel senso che la loro panchina non è mai stata messa in discussione, almeno fino a questo momento.
    La pallavolo ultimamente sembra infatti aver preso l’abitudine, che in genere veniva attribuita al calcio, di “mangiarsi” gli allenatori. Dopo nove giornate di campionato sono già tre le panchine saltate. E ciò nonostante la SuperLega abbia abolito le retrocessioni. Ma evidentemente quando si tratta di assorbire una serie di sconfitte, il modo più facile per digerirle resta quello di mandare via il tecnico.
    I tre avvicendamenti registrati hanno caratteristiche diverse e solo chi vive all’interno dei club coinvolti può avere la percezione esatta di ciò che ha prodotto gli esoneri. Ha cominciato Latina: le sei sconfitte in sei partite sono state fatali a Vincenzo Nacci. Il presidente Falivene ha reputato che al di là dei rovesci, la squadra avesse bisogno di una scossa profonda e una diversa gestione. Si è presa il suo tempo e poi ha messo a segno un colpo di rilievo: riportare in Italia Daniele Bagnoli, che si è rimesso in gioco con umiltà e determinazione, con obiettivi almeno inizialmente ben diversi da quelli per cui era abituato a lottare con gli squadroni che ha guidato e che gli hanno consentito di essere il tecnico italiano più vincente a livello di club.
    Poi a sorpresa è toccato a Vincenzo Di Pinto perdere la panchina del Molfetta, dove è approdato Flavio Gulinelli. Un esonero che ha stupito perchè la squadra pugliese ha avuto un avvio di stagione molto particolare: un mercato non eclatante, una rosa completatasi a campionato avviato con il cubano Jimenez, un palleggiatore nuovo (il brasiliano Thiago Pontes), giovane e di statura non elevata per gli standard attuali, per giunta con qualche problema fisico da superare. Solo una manciata di allenamenti con la squadra al completo, tra le gare di campionato. Era chiaramente una squadra destinata a crescere, ma la società ha scelto di affidarla ad un altro allenatore.
    Infine il cambio nella Sir Perugia, che per la seconda stagione consecutiva esonera il tecnico di partenza: nella scorsa stagione via Castellani per il prediletto Kovac, ora via Kovac per Lorenzo Bernardi. Per fortuna che Zaytsev aveva messo tutti sull’avviso alla vigilia della stagione: servivano tempo, pazienza e...Atanasijevic per avere un Perugia competitivo. Ma le tre sconfitte e soprattutto il punto lasciato mercoledì al Molfetta hanno fatto rompere gli indugi al presidente Sirci, che si è affidato a Bernardi. Storie e motivazioni diverse, ma il volley si rassegni, non è poi così diverso dal calcio...


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