Volley - Montagnani: «Tuscania in finale un premio al lavoro»

Il tecnico livornese elogia la sua squadra: "I ragazzi sono stati bravi. Per Tuscania è un grosso risultato". Il 19 a Casalecchio si gioca la Coppa Italia di A2 contro il Siena di Tofoli
Volley - Montagnani: «Tuscania in finale un premio al lavoro»
di Leandro De Sanctis
4 min
La finale di Coppa Italia di A2, è una sorta di piccolo miracolo sportivo per Tuscania, alto Lazio, 8.500 abitanti e una passione nuova per la pallavolo, alimentata dalla promozione in A2. La situazione degli impianti in Italia è quella che è, per cui anche il Tuscania, sponsorizzato dalla Maury’s Assicurazioni, per giocare si è dovuto trasferire: un anno fa a Montefiascone, ora a Viterbo. In pratica gioca in casa per modo di dire, perché durante la settimana si allena a Tuscania e al PalaMalè può svolgere solo una seduta. 
Ma nonostante le difficoltà, la squadra è cresciuta ed è competitiva. A guidarla c’è Paolo Montagnani, ex palleggiatore, livornese che ha vissuto due stagioni ricche di soddisfazioni sulla panchina del Suntory Sunbirds, in Giappone. Dai sei milioni di euro di budget del suo club di Osaka, ad una realtà ben diversa. Pineto, Taranto, Padova, Città di Castello, Molfetta: un giro d’Italia pallavolistico che ha forgiato il suo carattere facendogli vivere esperienze diverse. Il successo con Civita Castellana nella semifinale tutta laziale, ha proiettato Montagnani verso la finale di Coppa Italia che a Casalecchio lo vedrà opposto al Siena di Paolo Tofoli, il suo predecessore a Tuscania.
«Il risultato è grosso per Tuscania - commenta Montagnani - è una grande soddisfazione vissuta in un paese che è appassionato, con una società che si basa sul volontariato e una squadra che è sempre in viaggio»  
Difficoltà che il Tuscania ha imparato a tamponare: «Facciamo un lavoro fisico specifico. Qui ho trovato un gruppo motivato che lavora con dedizione. Raggiungere la finale ha già dato un senso alla ostra stagione. In campionato ora siamo terzi, puntiamo ad arrivare tra le prime cinque per avere la certezza di restare in Serie A»
La finale con Siena, il 29 gennaio a Casalecchio, in un grande palasport prevedibilmente stracolmo, come la vivrete?
«Ai ragazzi dirò di godersi il momento. Siena è una corazzata anche se l’abbiamo già battuta in casa, una piccola crepa nelle sue certezze l’abbiamo creata. Loro devono vincere, noi cercheremo di sfruttare l’occasione e ce la giocheremo, perché con l’argento... si fanno le posate. Abbiamo speso tanto tempo per nascondere i nostri difetti e creare un sistema economico con le nostre caratteristiche. Abbiamo una buona battuta e una bella organizzazione di gioco, molti sono alla loro migliore stagione. Tante scommesse, non tutte vinte, però si va avanti con il motto che ripeto sempre: adattarsi, improvvisare, raggiungere lo scopo»
Tecnico scrupoloso ed esigente, con la cultura del lavoro: «Ogni gruppo ha una sua strada per essere gestito, io sono stato chiaro dall’inizio: rimboccarsi le maniche, lamentarsi poco, lavorare molto. Sono esigente, in allenamento, non si perde tempo. Si lavora, poi in un clima di serenità e condivisione, fondamentale la trasparenza di rapporti. Uno dei nostri segreti è quello: i ragazzi sono stati bravi».

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